È stato un arresto cardiaco a uccidere Michael J. Pollard, il noto attore statunitense. 80 anni, era noto per ruoli ricoperti in numerosi film diventati ormai cult in cui impersonava spesso personaggi malvagi.

Ricoverato a Los Angeles al Ronald Reagan Medical Center, è morto giovedì scorso ma la notizia si è diffusa solo in queste ore dal suo amico Dawn Walker.

Il suo nome resta legato ad alcuni film degli anni Sessanta - tra i quali "Le avventure di un giovane" (1962) di Martin Ritt e "I selvaggi" (1966) di Roger Corman, e poi la notorietà è arrivata con il ruolo di Clarence W. Moss, il meccanico un po' idiota che diventa complice dei rapinatori Clyde Barrow e Bonnie Parker (Warren Beatty e Faye Dunaway) in "Gangster Story" (1967) di Arthur Penn. Per questa interpretazione, Pollard è stato candidato al premio Oscar al miglior attore non protagonista, vincendo anche un Bafta per il miglior attore esordiente.

Uno degli ultimi film è stato il cult-horror "La casa dei 1000 corpi" (2003), che ha segnato il debutto alla regia di Rob Zombie. E proprio il regista sui social network ha pianto la scomparsa dell'amico: "Ho sempre amato il suo lavoro e la sua presenza scenica - ha scritto -. È stato uno dei primi attori con i quali sognavo di lavorare prima ancora di dirigere il mio primo film. Michael mi mancherà".

Tra l'altro l'attore Michael J. Fox aveva adottato quella "J" nel suo nome d'arte in omaggio a Pollard.

(Unioneonline/s.s.)
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