Il commissario Montalbano e i suoi uomini non esitano a tuffarsi in acqua per salvare migranti sbarcati sulle coste di Vigàta.

"L'altro capo del filo", uno dei due nuovi episodi (l'altro è "Un diario del '43") con cui la serie festeggia vent'anni, inizia così ed è subito polemica. Si parla di Rai in fibrillazione, di direttori agitati, di censure e cambi di programma. Non sembrerà troppo contrario alla politica dei "porti chiusi" del governo?

L'azienda dal canto suo cerca di smorzare i toni: l'episodio, in onda lunedì 11 febbraio, era già nel cassetto da anni, con il suo autore Andrea Camilleri che lo aveva scritto nel 2016.

"Stiamo facendo una polemica del tutto inutile", tuona il produttore, Carlo Degli Esposti. "Nessun imbarazzo", gli fa eco Teresa De Santis, neo direttrice di Rai Uno. Montalbano, osserva, "offre molti spinti di riflessione. Le diatribe politiche in questo momento non ci riguardano. La migrazione è un tema molto complesso che coinvolge molti ambiti, qui se ne affronta uno, è un punto di vista che viene raccontato".

Quanto al protagonista, Luca Zingaretti: "Io sono un attore, recito battute. Sull'argomento ho fatto un monologo quattro anni fa, andatelo a rivedere".

(Ansa - Ufficio Stampa)
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IL VENTENNALE - Era il 1999 quando andarono in onda i primi episodi sul poliziotto siciliano, "Il ladro di merendine" e "La voce del violino", che nel tempo è diventato un vero e proprio fenomeno culturale.

"Trentaquattro sono i film girati, con un apprezzamento in continuo crescendo", commenta la direttrice di Rai Fiction, Tinni Andreatta. "Il pubblico non solo resta affezionato, ma aumenta" dice, ricordando gli 11 milioni di spettatori e e il 45% di share raggiunto nel 2018. E se si contano le repliche, che negli anni hanno coperto 189 prime serate di Rai Uno, le cifre diventano impressionanti: "Se cumuliamo tutti gli spettatori che l'hanno seguito, arriviamo a un miliardo e duecento milioni di spettatori, solo italiani". I film sono stati distribuiti in più di 60 Paesi, "coprendo tutte le latitudini e longitudini".

"Eravamo diversi quando abbiamo iniziato, non avevamo questo peso sulle spalle - confessa il regista Alberto Sironi -. Non è facile stare per 20 anni sullo stesso prodotto, ma abbiamo avuto la fortuna di avere dietro Camilleri, che scriveva sempre delle storie nuove".

(Unioneonline/D)
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