È da oggi nelle sale "Vice", film del regista Adam McKay sulla vita da "uomo nell'ombra" dell’ex vicepresidente americano Dick Cheney.

Un racconto con protagonista Christian Bale, ancora una volta alle prese con un'incredibile trasformazione fisica, e che riporta all'attenzione la vita del "secondo" di George W. Bush, che fu a tutti gli effetti un co-presidente, con il pieno controllo nella gestione di burocrazia, esercito, energia e politica estera.

Un lavorio invisibile partito nel 1963 nel Wyoming, dove Cheney lavorava come operaio ai pali dell'elettricità. E che l'avrebbe portato, dal 2000, alla Casa Bianca e nonostante i problemi di cuore che lo costrinsero negli ultimi anni alla sedia a rotelle.

Una ricostruzione che, secondo i più, è tuttavia lontana dall'obiettività, e che si rivolge a quella fetta di pubblico che da sempre ha visto Bush jr. come un presidente-marionetta nelle mani di altri.

Il film è obiettivamente divertente, e il racconto è una continua ironia sull'ascesa politica di Cheney. I buchi su tutto ciò che non è noto e sulle conversazioni fatte a porte chiuse, i fatti di cui non ci sono testimonianze, sono colmati da McKay con invenzioni e creazioni comiche.

Il lungometraggio, che vede tra i produttori anche Brad Pitt e Will Ferrell, è stato candidato con ben 6 nomination ai prossimi Golden Globes.

Fra gli attori, accanto a Christian Bale nei panni di un appesantito Cheney, anche Amy Adams nel ruolo della "vice" first lady, Sam Rockwell che esprime tutto il lato tragicomico della figura di George W. Bush, Steve Carell che impersona un Rumsfeld meschino e calcolatore.

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(Unioneonline/v.l.)
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