È una vera e propria patologia sociale. In Sardegna colpisce oltre 110mila persone e ogni anno ci si ammala più che altrove. Esiste un chiaro gradiente geografico: il diabete ha già superato il 6% in Sardegna. Di fronte a questi numeri, domani (e domenica) si celebra la giornata mondiale contro il diabete con incontri, e visite gratuite.

A Cagliari dalle 9 alle 13 di domani i medici del Servizio di Diabetologia, della clinica Oculistica e di Odontoiatria e di Igiene Dentale dell'Ospedale San Giovanni di Dio effettueranno la valutazione del rischio e lo screening del diabete, l'esame della retina e il controllo per la prevenzione delle parodontopatie (il diabete rappresenta, infatti, un fattore di rischio per l'insorgenza di queste due patologie correlate). Sarà possibile, inoltre, valutare il rischio di sviluppare il diabete nei prossimi anni compilando un questionario e ricevere suggerimenti dedicati alla prevenzione e alla corretta gestione del diabete anche con l'attività fisica come strumento di prevenzione e cura del diabete.

"La Giornata", afferma Rosangela Pilosu, Diabetologa e coordinatrice della Giornata, "è un momento importante anche per riuscire a evidenziare precocemente questa patologia, soprattutto in età pediatrica. Purtroppo a volte la diagnosi arriva tardi e i sintomi principali, ovvero sete intensa e aumento delle urine, uniti alla perdita repentina di peso, sono sottovalutati e questo può determinare complicanze. Nella prevenzione e nella cura di tutte le forme di diabete è altresì indispensabile l'alleanza con la famiglia sia per la promozione di comportamenti salutari che per il supporto nella gestione della malattia nel quotidiano. I programmi educativi estesi ai familiari aiutano a migliorare il compenso glicometabolico, prevengono e rallentano le complicanze e facilitano il raggiungimento di una migliore qualità di vita".

Il Comune di Cagliari sostiene fortemente l'iniziativa. "È importantissima", afferma Viviana Lantini, assessore comunale alle Politiche sociali. "Il diabete infatti non è solo un problema, serio, di salute, ma ha anche risvolti sociali che investono le famiglie dei pazienti. Da qui", aggiunge, "l'importanza della prevenzione della malattia per evitare che si sviluppino complicanze".
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