Respiro che si fa corto, tosse senza spiegazione, affanno. Sono tanti i volti con cui si manifesta l’asma, che in Sardegna interessa quasi 80.000 persone. Per la maggioranza di questi malati la comune terapia, da seguire sempre con grande attenzione anche grazie alle indicazioni dei medici e del personale sanitario, è sufficiente a mantenere sotto controllo l’infiammazione e il restringimento dei bronchi. Ma ci sono casi in cui, nonostante le cure siano portate alle massime possibilità, le crisi continuano. E’ in questi casi che si parla di asma grave, ed è necessario un attento controllo dello specialista per capire se esistono particolari meccanismi a giustificare il quadro. Oggi, a differenza di qualche tempo fa, esistono infatti farmaci “intelligenti” capaci di agire direttamente sulle invisibili modificazioni che portano alle crisi, potenzialmente in grado di condurre al pronto soccorso.

A queste forme particolarmente gravi di mancanza di respiro è dedicato l’incontro pubblico: “Senza fiato: come fronteggiare combattere l’asma grave” in programma giovedì 7 novembre alle ore 16,30 nella sede dell’Unione Sarda in Piazza Unione Sarda a Cagliari.

Risponderanno alle domande dei partecipanti Stefano Del Giacco, Professore Associato di Medicina Interna, Allergologo e Immunologo Clinico, Responsabile Fisiopatologia Respiratoria Allergologica del Policlinico Universitario della AOU di Cagliari, Elisabetta Sortino, pneumologa dell’Ospedale Binaghi di Cagliari e Guido Sanna, Medico di Medicina Generale. “Nell’asma grave la qualità di vita è pessima e i sintomi sono molto frequenti – spiega Del Giacco. E’ una condizione che non si controlla e il malato continua ad avere frequenti attacchi – le cosiddette “esacerbazioni” - e spesso ricorre al pronto soccorso, nonostante il trattamento “massimo” previsto dalle linee guida internazionali. Per questo è importante studiare bene i malati e fare ricorso, se necessario, ai farmaci biologici che vanno a colpire un bersaglio ben preciso e identificato”.

Per comprendere la situazione, quindi, si può iniziare con un banale “emocromo”, l’esame che permette di contare le cellule del sangue e di avere la formula della composizione dei globuli bianchi. La presenza di un elevato numero di eosinofili è importante per definire i potenziali meccanismi all’origine dell’asma, ovviamente quando la persona è malata. Per questo è fondamentale una “catena” virtuosa che arrivi al malato e si realizzi tra specialista, servizi e medicina generale. Il medico di famiglia nella gestione dell’asma è fondamentale perché individua la malattia quando i sintomi sono iniziali e sfumati, e nella gestione delle forme gravi. E’ importante non sottovalutare la tosse secca, la dispnea notturna e l’associazione con la rinite e le manifestazione dermatologiche. L’importante, insomma, è conoscere il nemico e combatterlo insieme. Per saperne di più l’appuntamento è per giovedì 7 alle ore 16.30: chi è interessato potrà chiedere direttamente agli esperti come affrontare, e vincere, la fame d’aria. Per non rimanere senza fiato!

Federico Mereta
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