"Io non mi vergogno di essere iscritto al Pd - ha detto Soru - Il Pd è l'unica risorsa di speranza per il Paese e per la Sardegna. Ho deciso di non candidarmi alle primarie - ha spiegato - perché accolgo l'appello del segretario per un patto di serenità. Un patto di non belligeranza che condivido e al quale do subito un contributo scegliendo di non candidarmi". Il partito è reduce dal terremoto che ieri ha portato alle dimissioni la presidente dell'Assemblea Valentina Sanna. Non a caso tutto l'intervento del segretario Lai è stato incentrato sui temi della responsabilità e della pacificazione. "Affrontiamo le elezioni sarde, dispiace dirlo, con la necessità di un di più di responsabilità tra di noi. » un di più di solidarietà - ha argomentato il leader del Pd -, di meno squadre schierate al nostro interno e più attente al competitore esterno. Non possiamo sbagliare. Basta caos, basta accuse inutili, basta conflitti. Se questo é l'inizio, le primarie possono essere un disastro - ha ammonito Lai - Serve un clima diverso anche per le primarie che non possono essere uno scontro tra noi, ma devono essere la scelta serena dei cittadini elettori sulle nostre proposte. Altrimenti abbiamo già perso. Serve soprattutto non portare in casa le scorie del congresso, in particolare di quello nazionale". Ed ecco l'appello agli "avversari" interni. "Serve un patto di non belligeranza per vincere in Sardegna. O questo patto lo sigliamo oggi - ha concluso il segretario - oppure é meglio fermarsi subito, perché non saranno le altre regole a farci vincere, ma solo le regole di una competizione leale e rispettosa ora, senza esasperazioni, per poi concentrarsi insieme, uniti in quella vera, con il centrodestra".
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