Tutti d'accordo, i decreti sicurezza vanno modificati. Ma sul come è ancora notte fonda.

Dopo quasi tre ore di riunione a Palazzo Chigi (hanno partecipato i ministri Lamorgese e Guerini, Vito Crimi e il viceministro dell'Interno Matteo Mauri del Pd) si è solo registrata una condivisione di massima sull'esigenza di riscrivere i decreti, in primis per la criticità del grande aumento degli stranieri irregolari creati dalla cancellazione della protezione umanitaria.

Ci sono poi i punti finiti nel mirino del Quirinale, a partire dalle multe alle Ong.

Sul tavolo non si è materializzato alcun testo, ma sono state raccolte le opinioni e le proposte dei vari esponenti. Diverse le sensibilità sul tema: LeU auspica una cancellazione totale ai decreti, il Pd chiede un netto segnale di discontinuità, i 5 Stelle prediligono un approccio più cauto, anche perché quei decreti li hanno approvati anche loro.

I punti su cui sembra più facile registrare un consenso sono i seguenti: la cancellazione della maxi multa e della confisca alle navi che violano il divieto d'ingresso; l'ampliamento di permessi speciali per frenare la netta crescita del numero di irregolaricausata dalla cancellazione della protezione umanitaria (irregolari che comunque restano nel nostro Paese). Italia Viva e LeU hanno anche chiesto di rivedere gli accordi con la Libia, ma su questo il premier Conte ha rimandato ad un'altra sede.

"Abbiamo fatto passi avanti", ha commentato il dem Mauri uscendo dalla riunione. "Credo che si ricomporrà la distanza con M5S", ha dichiarato invece Nicola Zingaretti. "Aspettiamo che arrivino proposte di merito, testi su cui valutare i passi avanti fatti stasera", è invece il commento di Nicola Fratoianni (LeU).

Ma a smorzare gli entusiasmi della sinistra è intervenuto il capo politico M5S Vito Crimi: "I decreti sicurezza sono stati concepiti sulla scorta di un'esigenza reale, tornare indietro vanificherebbe i risultati positivi ottenuti, per questo credo si debba affrontare il tema senza assumere posizioni preconcette. Affrontiamo la materia in modo razionale, senza alcun approccio ideologico".

(Unioneonline/L)
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