Un Matteo Renzi a tutto campo quello intervenuto questa mattina a Bologna. Ne ha per tutti l'ex premier: per Conte, Di Maio e Salvini, rivendica ancora i risultati del suo governo, e se la prende anche con Confindustria e i sindacati, con i minibot. E persino contro Enrico Letta.

Il senatore del Pd ancora non deve aver metabolizzato del tutto le batoste elettorali che ha preso negli ultimi anni, segno ne è il fatto che ancora continua a parlare degli 80 euro e attacca sindacati e Confindustria che con lui sarebbero stati cattivi, mentre si sono svegliati "troppo tardi" contro il governo gialloverde.

CONTE, IL GOVERNO E IL FUTURO - "Il primo ministro più inesistente della storia repubblicana. Imbarazzante, aspirante cerimoniere". In caso di caduta del governo, afferma, la linea da seguire è quella di Zingaretti: "Si va a elezioni, spero che nessuno faccia quello che si pensava di fare a inizio legislatura per l'ansia di posizionamento di qualcuno che puntava magari a fare il presidente della Camera o il sottosegretario. Si dice che i 5S siano di sinistra, ma hanno votato le peggiori leggi sull'immigrazione".

"Fase due del governo? Sembra Beautiful, e sono anche più brutti di Ridge".

ECONOMIA E 80 EURO - "Salvini e Di Maio sono incapaci, bloccano il Paese. In Italia esiste il tema dei bassi salari. Ma l'unica misura per il ceto medio e per aumentare i salari in Italia è stata quella degli 80 euro. Una misura che è stata presa in giro, ma siamo stati gli unici a fare qualcosa e dobbiamo fare di più. Aumentare i salari è diverso dal reddito di cittadinanza, che dà un messaggio diseducativo e devastante per l'economia. Di Maio non sa cos'è il lavoro". E ancora: "Le misure economiche di Lega e M5S hanno bloccato il Paese e stanno portando l'Italia a una stagnazione molto pericolosa: sono dei cialtroni". Minibot? "Quando si parla di economia, Draghi è autorevole, Di Maio no". Quindi la stoccata a Confindustria e sindacati: "Ben svegliati. Finalmente i sindacati dicono che forse fanno lo sciopero generale, contro di noi scioperavano ogni tre minuti".

GIUSTIZIA - Sul caso Palamara, che vede coinvolto anche il renzianissimo Luca Lotti: "Io sono per una riforma delle regole, ma sull'inchiesta ho visto tanta ipocrisia solo per attaccare i nostri. La politica incontra i magistrati perché lo prevedono le regole: è un metodo che c'è sempre stato, non lo ha inventato Luca Lotti".

PD - "Sostengo il segretario. Zingaretti ha vinto e tocca a lui decidere: ma chi pensa a un modello politico privo di leadership sbaglia, senza leadership non c'è una comunità". Esclude - ancora una volta - di voler fondare un nuovo partito, e ancora una volta dimostra di non aver trangugiato i bocconi amari elettorali arrivati tra il 206 e il 2018: "Lo spazio politico per un nuovo partito c'è stato, c'era dopo le europee del 2014 (quelle del 40%, ndr). Lì potevamo, io però ho scommesso sulla lealtà di una comunità. Io sono stato leale, non altrettanto gli altri con me. Casa mia è il Pd, resto qui".

SALVINI - "L'Italia è un Paese che accoglie, salva e aiuta. I Salvini passano, i valori degli italiani restano. Lui a Bruxelles non conta nulla, è solo un fanfarone che parla in libertà, le conseguenze poi le pagano gli investitori e le persone. Hanno vinto le elezioni raccontando balle e promettendo la luna, ma non la porteranno a casa. L'Italia non uscirà mai dall'euro checché ne dicano Borghi Bagnai e gli altri del cerchio magico di Salvini".

LETTA - Infine, botta e risposta con Enrico Letta. Quell''#Enricostaisereno twittato poco prima di cacciare da Palazzo Chigi l'allora presidente del Consiglio, il nome di Letta fatto nel 2014 come possibile presidente del Consiglio europeo e, secondo alcune ricostruzioni, osteggiato da Renzi: "Letta è andato a casa su richiesta di Roberto Speranza, capogruppo del Pd, perché i risultati economici erano devastanti. Se Francia e Germania l'avessero voluto veramente l'avrei votato. Ma penso che Letta sia più apprezzato in qualche redazione italiana che in qualche cancelleria europea".

Pronta e tranchant la risposta di Enrico Letta: "Leggo Matteo Renzi prendersela ancora con me, rimestando sulle stranote vicende del 2014 (5 anni fa... una vita). Mi permetto un consiglio sulla base della mia personale esperienza: volti pagina, guardi avanti. Si fanno cose interessanti e si sta anche meglio".

(Unioneonline/L)
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