"Fare il sindaco sarebbe un onore, io amo questa città, ma è il partito che deve decidere. Per adesso mi accontento di essere benvoluto". Gianni Chessa trattiene a stento l'entusiasmo. Segretario cittadino del Partito sardo d'azione, appena eletto in Consiglio regionale con 3.962 preferenze, di cui 1.764 nel capoluogo. È pronto ad affrontare il tavolo di coalizione per scegliere il candidato che proverà a ereditare la fascia di Massimo Zedda.

Molti la vorrebbero sindaco.

"Gli amici, ma solo perché sanno che sono uno che fa, ho idee e coraggio di osare. Ma non sono io a decidere".

Cosa serve al candidato ideale?

"Onestà intellettuale, la forza di agire e il coraggio per non aver paura di chi grida più forte".

Nella scelta tra Regione e Comune conta il fattore economico?

"Assolutamente no. Io non ho messo da parte un euro dalla politica, ho restituito tutto alla gente. Mi basta che un giorno mio figlio possa dire 'questo lo ha fatto mio padre'".

Cosa ha fatto?

"Tutto: impianti sportivi, opere pubbliche, giardinetti, piazzette. Queste cose le ha fatte Gianni Chessa. Ho messo il becco nel progetto per la piazza di San Michele scelta anche dalla rivista Abitare".

È arrivato il momento di una sindaca?

"Non è questione di sesso. Serve la persona giusta".

Tempo di toto-nomi: Alessandra Zedda.

"Ha grande esperienza amministrativa, sarebbe un'ottima candidata".

Edoardo Tocco.

"Vive in mezzo alla gente. Siamo amici".

Stefano Schirru.

"È giovane e intraprendente. L'ho portato io nel Psd'Az".

Qual è il suo elettore tipo?

"Mi vota tutta la città. Prendo più voti fuori da Is Mirrionis che è il mio quartiere: dalla gente bisognosa al medico, all'avvocato".

Dicono che una parte della borghesia cagliaritana storcerebbe il naso davanti alla sua candidatura.

"Io frequento anche la borghesia. Non mi interessa cosa dicono gli altri. Non c'è una persona perfetta".

Le attribuiscono un carattere fumantino.

"Dico quello che penso. Non sarà il vangelo ma sono onesto e ho tanti amici di tutti i ceti. Sono vero, verace".

Le trattative sul candidato saranno lunghe?

"No, non ci sono i tempi. Dobbiamo accelerare".

Cappellacci ha detto che il Psd'Az ha già espresso il governatore.

"La politica dei numeri ha dato ragione ai numeri. Perché cambiare? Cappellacci svolge il suo ruolo e cerca di prendere quello che può. Ma siamo in ottimi rapporti, lo sanno tutti".

Siete il primo partito, un vantaggio in caso di primarie. Perché non farle?

"Le primarie possono essere falsate. La politica deve avere il coraggio di fare il nome giusto".

Alle Comunali del 2016 stavate col centrosinistra, ora col centrodestra.

"Puntiamo sulle idee non sugli ideali. Governiamo con chiunque ci dia la garanzia di portare avanti i nostri progetti".

Idee per Cagliari?

"Un piano di parcheggi, demolizione e costruzione delle case popolari, alberghi al Poetto. Senza cementificare, sbloccherei i vincoli: l'ambiente deve dare lavoro".

A Is Mirrionis la chiamano onorevole?

"Non tengo al titolo. Sono e resto Gianni, anzi 'Signor Gianni', questo me lo sono meritato".

Mariella Careddu

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