Lo spoglio è oltre la metà ed il candidato della coalizione di centrodestra, civica, sardista e autonomista Christian Solinas sembra essere in vantaggio sui suoi competitor.

Nella sala del Thotel allestita dalla coalizione per commentare il dato complessivo del voto lo abbiamo sentito a caldo, per Unionesarda.it, per un giudizio sullo scrutinio prima della conferenza stampa.

Senatore Solinas, lo spoglio delle schede va avanti con una prevalenza dello schieramento di centrodestra. Lei sarebbe, così, il nuovo Presidente della Regione Sardegna. Qual è il suo pensiero?

"Sento una grande responsabilità. Lo scrutinio ci vede in testa con un ampio margine ma aspetterei il dato definitivo. Se la tendenza fosse confermata sarei contento soprattutto perché il popolo sardo ha recepito il mio messaggio e quello di tutta la nostra coalizione".

Quale?

"Ci siamo impegnati per costruire un programma di governo che possa garantire la possibilità ai sardi di vivere la Sardegna felicemente, tutta la Sardegna, offrendo le condizioni per dare un futuro ai giovani nella loro terra senza la necessità di emigrare fuori dall’Isola. Trovare opportunità di lavoro per i miei tantissimi conterranei senza una occupazione con alcune azioni incisive da intraprendere subito: abbassare le tasse, offrire incentivi alle imprese piccole, medie e grandi, sburocratizzare la Regione e collaborare con il Governo nazionale portando a casa risorse importanti".

Il centrodestra unito sembra possa vincere anche in Sardegna. È un trend nazionale o nell'Isola ha un significato particolare?

"Entrambe le cose. Il dato nazionale vede un centrodestra sempre più competitivo grazie alla forza trainante della Lega, alla caparbietà di Fratelli d’Italia e al radicamento nel territorio di Forza Italia, che amministra tanti Comuni in modo proficuo. In più la Sardegna esprime partiti e liste autonomiste, in primis il Partito Sardo D’Azione, che, mi piace ricordarlo, è il partito più antico d’Europa essendo stato fondato nel 1921 e oggi continua la sua azione senza avere mai cambiato né nome né simbolo. Le liste di ispirazione sardista e autonomista rappresentano un comune sentire che ha fatto breccia nel cuore della gente grazie al nostro programma che punta sul rafforzamento e sul riconoscimento delle tematiche legate alla specialità dell’Isola, elementi che dovranno essere riconosciuti dal Governo nazionale grazie alla sensibilità della Lega di Matteo Salvini che da subito ha approvato le istanze di un'Isola che, con le giuste compensazioni, può davvero creare sviluppo e lavoro per tutti attraverso le straordinarie ricchezze naturalistiche, paesaggistiche, turistiche ed enogastronomiche che il mondo ci invidia".

Se diventasse presidente, quali sarebbero i punti salienti dell’azione di Governo?

"Le emergenze sono tante e se eletto le affronterò di petto da subito. Abbiamo una coalizione forte, unita e determinata a risolvere i problemi dell’Isola con l’impegno, il sacrificio, la dedizione ed il buon senso. Vorrei che i cittadini avessero la percezione che la Regione Sardegna cambia. Il centrosinistra si è dimenticato dei sardi e dei loro problemi, noi staremo tra la gente, vicino ai cittadini, alle imprese, ai ceti produttivi e anche ai più deboli, cercando di rimediare a 5 anni di inerzia totale di Pigliaru e della sua maggioranza. Il premio che i cittadini sembra ci stiano riconoscendo con il loro voto deve essere ripagato con il massimo sforzo e con fatti concreti, già dal primo giorno di governo".

Su quali temi?

"Penso all’emergenza lavoro per i nostri disoccupati, alla sanità con l’urgenza di dire basta alle liste d’attesa, alla possibilità di viaggiare tutti, sardi e non, senza problemi e a tariffe basse e calmierate per non essere considerati cittadini italiani di serie B isolati e lontani, alla velocizzazione dei cantieri e alla semplificazioni di leggi e regolamenti per dare respiro alle imprese e agli investitori che creano lavoro, alla spendita immediata delle risorse messe in campo con la legge finanziaria regionale che ancora sono nelle casse degli assessorati. Ci sarà una task force al lavoro da subito per garantire efficienza e velocità ai provvedimenti incardinati in ciascun assessorato".

Altro?

"Vorrei ridurre drasticamente tutti i tempi della macchina regionale, riformare la legge organizzativa degli uffici e assicurare una struttura amministrativa non più nemica del cittadino, ma vicina agli utenti e a disposizione, con cortesia, professionalità e gentilezza, per risolvere i problemi. Abbiamo, in Regione e negli enti strumentali, risorse umane eccellenti pertanto sono convinto si potrebbe fare tantissimo. Se eletto chiederò la collaborazione di tutti per un fine comune: migliorare la vita dei sardi e creare lavoro e sviluppo. Il nostro programma è molto articolato e completo, investe tutti i settori, c’è un’attenzione per i differenti universi produttivi, per il sociale, per la cultura, per la numerosissime problematiche che i cittadini ci hanno segnalato in questa entusiasmante campagna elettorale, ed ora ho citato solo alcuni punti. Attendo con fiducia, assieme ai compagni di viaggio di una coalizione coesa pronta a governare con competenza, il risultato definitivo e da allora inizierà un quinquennio di grandi novità e risultati concreti".

L.P.
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