I vaccini a mRna di Pfizer-BioNTech e Moderna proteggono non solo dai sintomi Covid-19, ma anche dal contagio: il rischio di infezione è ridotto del 90% dopo due dosi e dell'80% dopo una singola dose.

A dirlo è uno studio americano condotto dai Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC) su 3.950 medici, infermieri e altri lavoratori essenziali, vaccinati negli Stati Uniti e monitorati per 13 settimane (da metà dicembre 2020 fino a metà marzo 2021) in un periodo in cui circolavano già le nuove varianti.

Si tratta del primo studio americano con dati del "mondo reale", cioè non da sperimentazioni cliniche. I risultati confermano che per sviluppare anticorpi protettivi servono all'incirca due settimane dopo la somministrazione di ciascuna dose di vaccino. Gli esperti considerano dunque "parzialmente vaccinati" i soggetti che hanno ricevuto da almeno due settimane la prima dose e "completamente vaccinati" coloro che hanno ricevuto da almeno due settimane la seconda dose.

In media si sono verificate 0,04 infezioni al giorno ogni mille persone completamente vaccinate (due dosi) e 0,19 infezioni ogni mille parzialmente vaccinati (con una singola dose), numeri decisamente inferiori all'incidenza di 1,38 registrata tra le persone non vaccinate.

I dati del "mondo reale" sono in linea con quelli ottenuti nella fase 3 della sperimentazione clinica dei due vaccini. Quei test ne avevano valutato l'efficacia nel prevenire l'insorgenza della malattia Covid-19 con sintomi, mentre lo studio condotto dai Cdc ne valuta l'efficacia contro tutte le infezioni, anche quelle asintomatiche.

(Unioneonline/D)
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