Proseguono gli scontri fra Armenia e Azerbaigian, con l'Armenia che accusa l'aeronautica militare azera di "bombardare le postazioni delle forze di difesa del Karabakh nel nord".

Non solo: dall'Armenia arriva anche la denuncia sull'uso di "droni fabbricati in Turchia" e che "caccia F-16 turchi sono in aria".

"Sono stati lanciati missili aria-terra a lungo raggio. Abbiamo registrato le comunicazioni tra i piloti in turco", sostiene la portavoce del ministero della Difesa armeno, Shushan Stepanyan.

Il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, ha ribadito invece come l'Azerbaigian sia "in grado di liberare le proprie terre da solo. Ma se vuole" il sostegno della Turchia per "risolvere questo problema" della regione separatista del Nagorno-Karabakh, "noi saremo al suo fianco". Il ministro ha ribadito che il suo Paese è pronto a intervenire anche militarmente nel conflitto riesploso nel Caucaso. "Con questo attacco, l'Armenia dichiara di ignorare il diritto internazionale. A questo - ha proseguito Cavusgolu parlando a un forum di Anadolu - bisogna dare a una risposta. L'Azerbaigian conduce una lotta nel suo territorio. In quale parte del mondo l'occupante e l'occupato vengono trattati alla stessa maniera?".

IN ARMENIA - Nel frattempo, l'Armenia sta valutando la possibilità di riconoscere l'indipendenza del Nagorno-Karabakh.

Lo ha detto il primo ministro armeno Nikol Pashinyan. "Questa opzione è all'ordine del giorno - ha specificato -. C'è anche la possibilità di firmare un accordo di cooperazione strategica tra l'Armenia e il Karabakh, c'è la possibilità di firmare un trattato di cooperazione nella sfera della sicurezza e della difesa", ha detto Pashinyan durante un incontro con i giornalisti russi a Erevan.

Le opzioni sono in discussione e le decisioni saranno prese "a seconda di alcuni fattori", ha precisato.

Fino ad oggi l'Armenia non ha mai riconosciuto l'indipendenza dell'autoproclamata repubblica.

STRASBURGO - La Corte europea per i diritti dell'uomo che ha sede a Strasburgo ha già intimato all'Armenia e all'Azerbaigian di astenersi da tutte le azioni, in particolare militari, che possano comportare una violazione dei diritti delle popolazioni civili garantiti dalla convenzione europea dei diritti umani. La Corte fa riferimento in particolare al diritto alla vita, alla salute e a non essere sottoposti a trattamenti inumani, degradanti e tortura. La richiesta dei giudici di Strasburgo è parte della decisione che hanno preso sul ricorso con cui l'Armenia ha domandato lunedì scorso alla Corte di indicare all'Azerbaigian misure urgenti per assicurare la protezione dei civili.

(Unioneonline/v.l.)
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