Il virus non molla negli Usa: la maggioranza degli Stati ha già riaperto ma il Covid imperversa con quasi 1,4 milioni di casi e 83 mila morti, di cui 1894 nelle ultime 24 ore.

Riemerge così l'ipotesi di un rinvio del voto del 3 novembre.

A non escludere lo slittamento del voto è stato Jared Kushner, influente genero-consigliere del tycoon, anche se la decisione non rientra tra i poteri del presidente e richiederebbe un passaggio al Congresso. "Per ora il piano è di votare il 3 novembre, ma non sono sicuro di potermi impegnare in un senso o nell'altro", ha dichiarato a Time. Alcune ore dopo, travolto dalle polemiche, ha rettificato di non essere "mai stato coinvolto in discussioni sulla possibilità di cambiare la data delle elezioni presidenziali, né di essere a conoscenza di discussioni di questo tipo". La sua prima uscita, però, ha lasciato il segno, non solo perché contraddice Trump e la sua narrativa del ritorno alla normalità ma anche perché alimenta i timori dem che il presidente possa utilizzare la pandemia per ritardare o delegittimare il voto, facendo leva sui suoi crescenti poteri nel Paese.

I timori sono stati sollevati per primo da Joe Biden qualche giorno fa: "Annotate le mie parole, penso che tenterà di rinviare le elezioni in qualche modo, tirando fuori qualche scusa".

Le preoccupazioni sono alimentate anche dal fatto che molti Stati hanno cancellato o rinviato le primarie a causa del Covid-19. Alcuni Stati a guida dem, come la California, stanno estendendo la possibilità di votare per posta ma Trump è contrario. Teme brogli, come quelli che ha evocato senza prove dopo la vittoria nel 2016. Ed è convinto che aumenterebbe la partecipazione democratica, mentre nel voto di persona la sua base sarebbe più pronta a sfidare il virus.

(Unioneonline/v.l.)
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