Dopo i primi ritardi sui test sul coronavirus, la Gran Bretagna prova a guadagnare terreno.

La promessa è quella di arrivare entro fine mese a 100mila esami al giorno contro i 10mila attuali.

Al momento, hanno spiegato i vertici del Public Health England, autorità sanitaria di controllo in Inghilterra, la priorità restano i tamponi: ossia i test genetici incaricati di determinare il contagio in atto, che il governo intende portare a 25mila al giorno per fine aprile, privilegiando - oltre ai malati - medici e infermieri delle strutture in prima linea e poi tutti gli operatori sanitari (550mila nell'intero Regno, di cui poche migliaia finora testati).

Il problema da risolvere riguarda però i laboratori, visto che nel Paese ce ne sono disponibili al momento non più di una quarantina, inclusi quelli privati, contro le oltre 100 strutture pubbliche della Germania.

In seconda battuta si punterà invece ad arrivare anche a 75mila test al mese sugli anticorpi, e cioè esami più semplici, basati su un banale prelievo di sangue, e destinati a un uso più di massa per verificare chi il Covid-19 lo abbia già contratto, e sia eventualmente immune per tornare senza preoccupazioni al lavoro o ai contatti sociali.

(Unioneonline/v.l.)
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