"Non sappiamo nulla di Patrick da due settimane e chiediamo il suo immediato rilascio, in quanto soffre di asma ed è a rischio per il Coronavirus".

Così i famigliari di Patrick Zaky, lo studente egiziano iscritto a un master dell'università di Bologna e detenuto da un mese e mezzo nel suo Paese. Il messaggio è stato pubblicato oggi su facebook, nel giorno in cui è in programma un'udienza per discuterne la scarcerazione.

"Oggi è il 45esimo giorno da quando Patrick è stato arrestato all'aeroporto internazionale del Cairo, la mattina di venerdì 7 febbraio e da allora è stato trasferito tre volte", ricordano i familiari in una dichiarazione diffusa dalla pagina "Patrick libero". "Esprimiamo la nostra ansia: da quando il dipartimento dei servizi penitenziari ha avviato le procedure preventive per arginare la diffusione di Covid-19 all'interno del carcere, non sappiamo assolutamente nulla di lui".

Sono infatti state sospese le visite in carcere per dieci giorni a partire dal 10 marzo e poi è stata annunciata la proroga fino a fine marzo. "E non sono state fornite alternative, come ad esempio dare la possibilità di telefonare".

Per i familiari la sanificazione dei luoghi di detenzione "sta procedendo lentamente e in modo vago", inoltre Patrick "è asmatico, il che lo rende uno dei soggetti più a rischio".

(Unioneonline/v.l.)
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