Un soluzione basata sul principio dei "due Stati". Gerusalemme capitale indivisa di Israele e Gerusalemme Est capitale della Palestina. A favore dei palestinesi, inoltre, investimenti per 50 miliardi di dollari.

Sono i punti principali del Piano per il Medioriente presentato a Washington dal presidente Usa Donald Trump e dal premier israeliano Benjamin Netanyahu.

"Voglio che questo accordo sia vantaggioso anche per i palestinesi", ha detto il numero uno della Casa Bianca.

"È un'opportunità storica per loro per raggiungere uno Stato indipendente. Ed l'ultima occasione che hanno dopo 70 anni" di fallimenti", ha aggiunto Trump, illustrando i dettagli di quello che non ha esitato a definire l'Accordo del Secolo, dando ai palestinesi "quattro anni di tempo" per trattare e accettare.

"Oggi parte un viaggio straordinario", il commento, invece, del premier israeliano. "Credo - ha aggiunto Netanyahu rivolto a Trump - che nei decenni e nei secoli ricorderemo il 28 gennaio 2020 perché oggi lei è stato il primo leader mondiale a riconoscere (altro punto del piano Usa, ndr) la sovranità di Israele sui territori della Giudea e della Samaria''.

Di tutt'altro avviso, però, i palestinesi, che hanno da subito rifiutato l'accordo senza se e senza ma. "Il piano di Trump è aggressivo e provocherà molta ira", ha detto il portavoce di Hamas Sami Abu Zuhri. "Gerusalemme - ha proseguito Abu Zuhri - sarà sempre una terra per i palestinesi. I palestinesi fronteggeranno questo Piano e Gerusalemme resterà sempre terra palestinese".

Netta bocciatura anche da parte del presidente palestinese Abu Mazen, che ha replicato a Trump in maniera lapidaria: "Gerusalemme non è in vendita, e i nostri diritti non si barattano".

(Unioneonline/l.f.)
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