La vita di Grant Thompson, 14enne di Tucson, Arizona, ha subito una svolta improvvisa (e positiva) dal giorno in cui, mentre giocava a Fortnite con gli amici, ha scoperto per caso un bug dell'app Face Time.

Parliamo dell'applicazione di Apple che consente di effettuare videochiamate. Il ragazzino ha scoperto una falla non da poco, perché l'app in alcuni casi consentiva di ascoltare l'audio e vedere le immagini catturate dall'iPhone del destinatario di una chiamata già prima che questo rispondesse.

Thompson, intervistato dalla Cnbc, si è persino permesso di tirare le orecchie alla case di Cupertino: "L'ho scoperto per caso - ha detto - ed è piuttosto sorprendente che un'azienda come Apple non se ne sia accorta e la falla l'ho trovata io, che ho 14 anni. Lo hanno saputo anche i miei amici, pensano che sia fantastico quanto accaduto".

Appena si è accorto del bug, il 14enne ha chiesto alla mamma di fare la segnalazione ad Apple. La notizia è rimbalzata su tutti i siti specializzati, la casa di Cupertino ha momentaneamente sospeso l'app e due senatori democratici hanno chiesto all'ad Tim Cook di riferire, ma l'azienda intanto ha posto rimedio alla cosa.

In una nota, la compagnia si è scusata "con i clienti colpiti e con tutti coloro che si sono preoccupati per questo problema di sicurezza" e ringraziato la famiglia Thompson.

Non solo a parole. Un dirigente di Apple è volato a Tucson per incontrare Grant e dirgli che è idoneo per il "bug bounty".

Parliamo di un programma utilizzato da diverse aziende tecnologiche, che dà una ricompensa a chi scova e segnala difetti nei software. Così la Apple pagherà gli studi al 14enne.

(Unioneonline/L)
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