La premier britannica Theresa May ha escluso oggi, nel Question Time, il ricorso a elezioni anticipate.

La decisione resterà valida anche in caso di bocciatura ai Comuni, martedì 15, dell'accordo sulla Brexit raggiunto con Bruxelles.

Il governo non vuole elezioni "ma un buon accordo", ha specificato Theresa May replicando a Jeremy Corbyn e accusando il leader laburista di essere contradditorio sulla Brexit e di non aver ancora spiegato quale sia, da parte sua, il tipo di soluzione proposta.

La premier si era vista costretta a cancellare il voto, in programma lo scorso 11 dicembre, per evitare una sicura bocciatura. Nelle ultime settimane si è svolto un intenso lavoro diplomatico per ottenere dalla Ue una serie di ulteriori rassicurazioni sulla questione del 'backstop', la clausola di salvaguardia per il confine irlandese contestata da numerosi deputati della stessa maggioranza

conservatrice.

Secondo quanto anticipa la stampa britannica, il governo pubblicherà a breve un documento contenete una serie di misure che puntano a rassicurare il Parlamento sul futuro dell'Irlanda del Nord. Tra queste, riferisce la Bbc, anche la possibilità di assegnare all'assemblea regionale nordirlandese il diritto di veto contro qualsiasi nuova norma Ue, nel caso entri in vigore il backstop.

Ieri il governo ha subito in aula un'imbarazzante sconfitta, quando una ventina di deputati conservatori si sono uniti all'opposizione laburista per affermare la propria netta opposizione a

una 'no deal Brexit', un'uscita dalla Ue senza accordo.

L'accordo che definisce i termini del divorzio tra Londra e Bruxelles, finalizzato a novembre, prevede tra l'altro che, con l'entrata in vigore della Brexit alla mezzanotte del 29 marzo, scatti un periodo di transizione che durerà fino alla fine del 2020. Questa ed altre misure non entreranno in vigore se l'accordo non verrà approvato, aprendo così la strada a scenari inediti.
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