Alzano le magliette mostrando titubanti, sulle braccia nude, i numeri sulla pelle.

Sono i bambini migranti a Juarez, in Messico, fermi tra le persone che aspettano di attraversare il confine per entrare negli Stati Uniti: sulla pelle hanno impresse con i pennarelli cifre e scritte per permettere agli agenti messicani di riconoscerli.

Il video, pubblicato su Twitter dal giornalista di Nbc Cal Perry, è diventato virale e ha scatenato un'ondata di indignazione che è arrivata fino ai media israealiani: non hanno dimenticato che la pratica di scrivere con il pennarello sugli avambracci dei bimbi ricorda drammaticamente i tatuaggi dei prigionieri del nazismo.

"Lo abbiamo già visto in passato", si legge in un tweet di commento, che allega alcune foto di bambini ebrei nei campi di concentramento.

Sono migliaia i piccoli migranti detenuti nei centri e separati dai genitori, mentre fuori, gli adulti, a centinaia manifestano esibendo i cartelloni con su il volto di Jakelin Caal: la bambina, fermata mentre attraversava il confine dal Messico col padre, morta per disidratazione mentre era già in custodia del governo americano.

A guidare le proteste il democratico Beto O'Rourke, che ha perso la corsa per diventare governatore dello Stato ma è diventato uno dei volti di punta del partito.

(Unioneonline/D)
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