Sale ancora la tensione tra Italia ed Egitto sul caso di Giulio Regeni, il ricercatore friulano torturato e ucciso al Cairo.

L'Egitto rende pan per focaccia al presidente della Camera Roberto Fico, che ieri ha annunciato la sospensione dei rapporti col Parlamento del Cairo fino a quando non arriverà una svolta nelle indagini.

"Non possiamo che agire nello stesso modo e rispondere con la stessa moneta", ha detto Tarek Ek Khouly, segretario della commissione Affari Esteri del Parlamento del Cairo.

"Noi trattiamo con gli altri Paesi sulla base del principio di reciprocità", ha ammonito il parlamentare, definendo "ingiustificata" la scelta di Fico. "Ci sono anche episodi analoghi in Italia, anche noi abbiamo cittadini egiziani e abbiamo presentato richieste a loro riguardo", ha inoltre ricordato.

Senza fare i nomi di questi presunti "Regeni" egiziani, El Khouly ha detto che "Il Cairo segue il caso di alcuni giovani egiziani scomparsi in Italia e che sono stati vittima di alcuni crimini orribili".

All'attacco di Fico anche alcuni parlamentari italiani. Se Mara Carfagna dice che il presidente della Camera avrebbe dovuto "consultarsi" con il governo, Fabrizio Cicchitto accusa la terza carica dello Stato di portare avanti una politica estera "parallela a quella dell'esecutivo".

(Unioneonline/L)
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