"Pianificare le aperture dopo Pasqua è prioritario, a partire dalle scuole se la situazione lo permette anche in zone rosse".

Così il premier Mario Draghi nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo del 25 e 26 marzo.

"Noi stiamo guardando attentamente i dati sui contagi, ma insomma se la situazione epidemiologica lo consentirà la scuola aprirà in primis, anche nelle zone rosse", ha aggiunto.

"A un anno di distanza dobbiamo fare tutto il possibile per la soluzione della crisi", ha poi proseguito. "Sappiamo come farlo, abbiamo 4 vaccini sicuri e efficaci, ad aprile arriva anche Johnson &Johnson. L'obiettivo è vaccinare quante più persone possibile nel più breve tempo possibile".

"Siamo già all'opera per compensare il ritardo di questi mesi", ha quindi specificato. "L'accelerazione della campagna vaccinale è già visibile nei dati. Nelle prime tre settimane di marzo la media delle somministrazioni è stata pari a 170mila dosi al giorno, più del doppio della media dei due mesi precedenti. Il nostro obiettivo è portare il ritmo a mezzo milione al giorno".

LE REGIONI - Le differenze tra le Regioni nella somministrazioni delle dosi "sono difficili da accettare. Le Regioni seguano le priorità del piano nazionale", ha ancora chiarito Draghi.

Che non ha risparmiato poi una bacchettata: "Mentre alcune Regioni seguono le disposizioni del Ministero della Salute, altre trascurano i loro anziani in favore di gruppi che vantano priorità probabilmente in base a qualche loro forza contrattuale. Dobbiamo essere uniti nell'uscita dalla pandemia come lo siamo stati soffrendo, insieme, nei mesi precedenti."

VACCINI E ACCORDI - "La pandemia rende evidente l'opportunità di investire sulla capacità produttiva di vaccini in Europa. Dobbiamo costruire una filiera che non sia vulnerabile rispetto agli shock e alle decisioni che vengono dall'esterno. E abbiamo già iniziato a stabilire accordi di partnership con case internazionali per la produzione in Italia.".

(Unioneonline/v.l.)
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