Prima la riunione della cabina di regia a Palazzo Chigi, cui hanno preso parte Mario Draghi, i ministri Speranza, Gelmini, Franco, Bianchi, Giorgetti, Franceschini, Patuanelli, Bonetti, gli esperti Miozzo del Cts, Brusaferro dell'Iss e Locatelli del Consiglio superiore di sanità.

Poi l'incontro tra governo e Regioni per limare gli ultimi dettagli del nuovo Dpcm che già in giornata sarà firmato dal presidente del Consiglio.

I ministri per gli Affari regionali e della Salute, Mariastella Gelmini e Roberto Speranza, terranno questo pomeriggio alle ore 18.45 una conferenza stampa a Palazzo Chigi per illustrare le nuove misure del Dpcm. All'incontro con i giornalisti parteciperanno il presidente dell'Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, e il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli.

LE MISURE - Il nodo più difficile da sciogliere è quello delle scuole. Alla fine dovrebbero restare tutte chiuse - anche elementari e medie - in zona rossa, con la facoltà nelle altre Regioni di chiudere gli istituti se a livello locale si raggiunge un'incidenza di 250 casi ogni 100mila abitanti.

Ventilata inizialmente la possibilità di chiusura automatica anche in zona arancione, ma il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi si è opposto: "Se restano aperti i negozi, non possono chiudere le scuole".

Per il resto, conferma del coprifuoco alle 22, del divieto di mobilità tra Regioni e dell'impianto generale che divide il Paese in zone bianche, gialle, arancioni e rosse.

Con qualche modifica rispetto alle regole che abbiamo imparato a conoscere negli ultimi mesi. In zona rossa chiuderanno parrucchieri, barbieri e attività di servizio alla persone.

In zona gialla invece c'è il via libera all'apertura di teatri e cinema - ad accesso contingentato, con posti a sedere preassegnati e distanziati - ma solo dal 27 marzo, dati epidemiologici permettendo.

Nulla cambia su bar e ristoranti, aperti fino alle 18 in zona gialla e chiusi in zona arancione e rossa.

Fiere, congressi e discoteche restano chiuse anche in zona bianca. "Restano sospesi gli eventi - si legge nella bozza - che implichino assembramenti in spazi chiusi o all'aperto, comprese le manifestazioni fieristiche e i congressi nonché le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all'aperto o al chiuso".

Viene inoltre cancellata dalla bozza del nuovo Dpcm la misura - citata nel precedente documento, secondo cui - "con riguardo alle abitazioni private, è fortemente raccomandato di non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza".

Nella bozza del nuovo provvedimento restano comunque "vietate le feste nei luoghi al chiuso e all'aperto, ivi comprese quelle conseguenti alle cerimonie civili e religiose".

IL MONITORAGGIO - Si apre anche a una revisione dei 21 parametri che decidono le sorti delle Regioni. "E' istituito presso il Ministero della salute - si legge nella bozza - un tavolo tecnico di confronto, costituito con decreto del Ministro della salute, composto da rappresentanti del Ministero della salute, dell'Iss, delle Regioni e delle Province autonome su designazione del Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nonché da un rappresentante del Ministro per gli affari regionali e le autonomie per procedere all'eventuale revisione o aggiornamento dei parametri per la valutazione di rischio".

Il decreto entrerà in vigore dal 6 marzo e sarà valido sino al 6 aprile, per quella che sostanzialmente sarà una Pasqua blindata.

(Unioneonline/L)
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