Giuseppe Conte torna in cattedra per una lectio magistralis all'Università di Firenze. Più da ex premier che da prof la lezione online tenuta dalla sede del rettorato e seguita su Youtube e altri canali da migliaia di persone.

"Tutela della salute e salvaguardia dell'economia, lezioni dalla pandemia", il titolo.

L'ex presidente del Consiglio ha parlato della sua esperienza a Palazzo Chigi, soprattutto in quest'ultimo tragico anno: "Il principio di precauzione è stato da noi assunto come strumento politico di gestione del rischio - ha detto -, basato su evidenze scientifiche, adeguato a tutelare il valore primario della salute dei cittadini".

Per Conte, "la tutela prioritaria della salute ha consentito di difendere meglio anche il tessuto produttivo del paese".

Quanto al ricorso massivo dei Dpcm, l'ex premier ha spiegato che "c'era la necessità di uno strumento agile per intervenire prontamente". Conte ha poi rivendicato di non aver "mai preso in considerazione la possibilità di esercitare il potere sostitutivo dello Stato" rispetto a Regioni e enti locali.

Ha ricostruito e difeso le sue scelte dicendo alla fine che "il bilancio sulla pandemia lo darà la storia".

Nel suo discorso l'ex premier ha anche parlato molto di Europa: "La politica deve perseguire un europeismo critico, non fideistico: un approccio di autentica conversione che consapevolmente recuperi e rilanci, attualizzandole, le ragioni fondative del sogno europeo".

Intanto, fuori dal rettorato, alcune decine di studenti del collettivo di Scienze politiche, sostenuti dal comitato Priorità alla scuola, hanno organizzato un presidio di protesta mostrando uno striscione con scritto 'Conte e Dei: i vostri teatrini non garantiscono il diritto allo studio'.

(Unioneonline/L)
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