Dopo il via libera di Ema anche l'Agenzia italiana del farmaco ha dato l'ok al vaccino Moderna, autorizzandone l'immissione in commercio e l'utilizzo nell'ambito del Servizio sanitario nazionale.

E' il secondo vaccino anti-Covid approvato in Italia dopo quello di Pfizer-BioNTech. Anche questo è un vaccino a mRna, a differenza di quello Pfizer-BioNTech non va conservato a una temperatura di -75 gradi, ne bastano -20.

Inoltre dovrebbe proteggere contro il SarsCov2 fino a due anni, contro gli otto mesi di Pfizer, ha annunciato l'ad dell'azienda produttrice precisando tuttavia che servono altri dati per una valutazione definitiva sulla durata dell'immunità.

"Lo scenario da incubo descritto dai media in primavera sul rischio che i vaccini durassero solo un mese è escluso, il decadimento degli anticorpi generati ha un andamento molto lento, dunque riteniamo che la protezione possa durare un paio d'anni", ha detto Stephane Bancel al Guardian.

"Dati molto convincenti a un'altra arma potentissima ed efficace", esultano Nicola Magrini e Giorgio Palù, direttore e presidente dell'Aifa. "Si tratta di un vaccino sostanzialmente equivalente a quello Pfizer", sottolinea Magrini, "con alcune differenze come l'età, dai 18 in su e non dai 16".

Entusiasta il ministro Roberto Speranza: "Dopo l'ok europeo di Ema, anche Aifa ha dato approvazione al vaccino Moderna. Da oggi abbiamo un'arma in più per la nostra campagna di vaccinazione su cui stiamo investendo ogni energia".

Le prime dosi arriveranno in Italia dalla prossima settimana. L'obiettivo è far giungere nel nostro Paese 1,3 milioni di dosi nei prossimi tre mesi. La commissione Ue ha raggiunto un accordo per l'approvvigionamento di 80 milioni di dosi del farmaco nei primi tre trimestri del 2021: 10 milioni nel primo trimestre, 35 nel secondo e nel terzo.

Anche questo vaccino ha bisogno di due somministrazioni, e arriverà in Italia quantità inferiori rispetto a quello Pfizer BioNtech (circa un quarto). Un'arma in più dunque, ma senza AstraZeneca siamo ancora lontani dalla possibilità di vaccinare il 60/70% degli italiani.

(Unioneonline/L)
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