Secondo Walter Ricciardi, ordinario di Igiene all'Università Cattolica e consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, le misure attualmente messe in atto dal governo per contrastare l'epidemia da Covid-19 non sono sufficienti.

"Non credo che basteranno a salvarci dalla terza ondata, ma non vorrei fare polemica. Non vorrei sembrare troppo critico, ma temo che i prossimi dati le sovvertiranno come già successo nel passato. Trovo giusto correlare le regole al livello di contagio, solo che si intravede un'evoluzione negativa della pandemia", ha detto in un'intervista a "La Stampa", sottolineando che "i dati dicono che gli assembramenti ci sono ancora e che si prepara una terza ondata e la mia impressione è che entro due settimane avremo un aumento del contagio non banale".

"Una pandemia è un evento lungo – ha affermato il consigliere del ministro della Salute -, da combattere con tante armi. I Paesi asiatici che sono riusciti a controllarla hanno fatto tutti la stessa cosa: test, tracciamento e lockdown mirato precoce. L'Italia nella prima fase si è comportata molto bene, mentre nella seconda si è perso il controllo di test e tracciamento, ritardando il blocco, e ora solo delle chiusure prolungate possono riportare la situazione sotto controllo. In Europa siamo tutti più o meno nella stessa situazione. Il Regno Unito è messo peggio con la variante inglese e le mascherine obbligatorie solo da dieci giorni, mentre la Germania che andava meglio ora pensa di prolungare le chiusure".

In questo quadro, secondo Ricciardi, la riapertura delle scuole al 50% "non ha senso e andrebbe rimandata almeno fino a metà gennaio. Come tutte le riaperture del resto. È urgente che le Regioni facciano quello che in molti casi hanno tralasciato quest'estate e cioè potenziare l'organizzazione territoriale e le squadre per l’assistenza a domicilio. Purtroppo, se la curva si rialza come temo, i numero di morti è destinato a salire".

(Unioneonline/F)
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