Entro la fine dell'estate tutti gli italiani che lo vorranno potranno essere vaccinati.

Il Piano vaccinale anti-Covid prende forma e il suo obiettivo è già stabilito, come annunciato dal Commissario per l'emergenza, Domenico Arcuri, e da Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità.

Fin da ora gli esperti e lo stesso Arcuri sanno che non basterà avere a disposizione le strutture pronte e 202 milioni di dosi, il 13,4% di quelle che saranno distribuite in Europa.

Per raggiungere l'immunità di gregge un ruolo importante sarà svolto da "una campagna di comunicazione massiva, con la quale si punta a far superare le remore" di una parte dei cittadini, spiega Arcuri, che riguardo al "patentino" per gli immunizzati aggiunge: tutto sarà registrato "nel sistema informativo", ma "davvero non riesco a capire per quali ragioni, se non per alcune tipologie di persone, la gente dopo quasi un anno passato in queste condizioni dovrebbe non avere voglia di farsi il vaccino". Anche alla luce dell'ultimo preoccupante dato: dall'inizio dell'emergenza un italiano ogni 36 è stato già contagiato dal virus.

IL SISTEMA - Sulla macchina dell'organizzazione messa a punto dal ministero della Salute, in collaborazione con Arcuri e la Difesa, dopo le prime somministrazioni, ai 300 punti inizialmente individuati se ne aggiungeranno altri 1.200 e ad essere coivolti saranno 20mila tra infermieri e medici, compresi quelli di base, i pediatri e il personale delle farmacie. Fin da subito ci sarà il supporto di unità mobili che raggiungeranno ospedali ed Rsa per il supporto ai pazienti che non possono spostarsi.

Un sistema informativo, messo in piedi da Eni e Poste Italiane, prevede alcune fasi fondamentali tra la distribuzione e il tracciamento del vaccino man mano che viene "movimentato" sul territorio: prenotazione, accettazione ed erogazione. Ci sarà anche farmacovigilanza, follow up e l'integrazione con i sistemi sanitari nazionali e con le anagrafi vaccinali delle regioni. Il team per la somministrazione sarà formato da un medico e quattro infermieri oltre a personale amministrativo e operatori socio sanitari e per la vaccinazione di massa saranno adibiti dei drive-through, come già succede per i tamponi. Ma in questo caso, aggiunge Arcuri, "le persone dovranno scendere" e non riceveranno la dose in macchina: "seguiranno un layout (le indicazioni su una sorta di schema ben esposto all'entrata, ndr), dimostreranno la prenotazione, faranno il vaccino, attenderanno il tempo che serve perché tutto sia compiuto ordinatamente e andranno via".

(Unioneonline/D)
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