Coprifuoco alle 22 anche a Natale e a Capodanno e divieto di spostamento anche tra zone gialle.

Sono questi i punti cardine del nuovo decreto anti-Covid in arrivo nelle prossime ore. Niente da fare dunque per le Regioni, che avevano chiesto allentamenti delle restrizioni almeno nei giorni delle Festività.

Il governo tira dritto: la curva dei contagi cala, ma il rischio terza ondata è troppo alto. Perciò verrà prorogato il sistema delle zone e saranno introdotte nuove misure per Natale, che potrebbero essere in vigore dal 21 dicembre al 6 gennaio. Ma sull'entità delle restrizioni non verrà presa una decisione prima di domani.

Il ministro della Salute Roberto Speranza illustrerà le misure in Parlamento, quindi ci sarà un dibattito alle Camere e un altro confronto con gli Enti locali, prima del Consiglio dei ministri alle 21.

LE DEROGHE - Il premier appoggia una linea più soft e starebbe valutando l'ipotesi che gli spostamenti possano avvenire non solo per i residenti, ma anche per i ricongiungimenti familiari.

Il presidente del Consiglio vorrebbe anche dare un segnale positivo ampliando la percentuale di studenti in classe già dal 14 dicembre: dunque, non una vera e propria riapertura, ma un ridimensionamento della didattica a distanza.

LE SECONDE CASE - Pressoché sicuro il divieto di riaprire gli impianti sciistici, bisognerà decidere sul divieto di raggiungere le seconde case o gli hotel in montagna. Il coordinatore del Cts Agostino Miozzo osserva che i rischi, anche in montagna, sono legati "agli assembramenti negli impianti e negli alberghi".

Insomma "arrivati a questo punto deve essere chiaro a tutti che anche le nostre più significative abitudini devono cambiare, oppure passeremo rapidamente da un'ondata all'altra. O facciamo così o verremo travolti da uno tsunami inarrestabile che non si limiterà al coronavirus, ma aumenterà il rischio di morire d'infarto o a causa di un incidente perché non ci saranno ambulanze, sale operatorie o terapie intensive disponibili".

"Un Natale sobrio e tranquillo - prosegue - è l'unico modo perché sia davvero un Natale sereno. Io stesso sono abituato a pranzi con 20-30 persone a tavola, quest'anno non si può fare. Come non si potrà andare alla tradizionale Messa di Natale, non a mezzanotte... sono sicuro che il buon Dio ci perdonerà".

(Unioneonline/D)
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