Vertice Governo-Regioni: prime ipotesi su nuove misure. C'è anche il coprifuoco alle 18
Incontro tra i ministri e i rappresentanti degli enti localiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Si è appena concluso il vertice in videoconferenza tra i ministri Roberto Speranza (Salute), Francesco Boccia (Affari regionali), i rappresentanti di Regioni, Comuni (Anci) e Province (Upi) al fine di discutere le nuove misure che verranno valutate dal governo per contrastare la seconda ondata di epidemia da coronavirus.
Tra le ipotesi emerse c'è quella di limitare gli spostamenti delle persone over 70 al fine di ridurre la diffusione del coronavirus. Sono alcune in particolare le Regioni che l'hanno proposta: secondo quanto si apprende si tratta di Lombardia, Piemonte e Liguria.
Il primo a metterla sul tavolo è stato proprio il presidente della Liguria, Giovanni Toti, col quale hanno concordato il governatore lombardo Attilio Fontana e il piemontese Alberto Cirio.
Tutti comunque, in particolare quello del Veneto Luca Zaia, hanno respinto l'idea di lockdown locali la cui conseguenza sarebbe quella di penalizzare alcune aree "in maniera troppo pesante".
Il ministro Boccia ha riconvocato la riunione per domattina.
Altre informazioni trapelate parlano anche di un diffuso coprifuoco alle 18, con permessi solo per chi si trova fuori casa per motivi di lavoro, salute o altre urgenze o necessità.
ANCI - Il presidente dell'Anci, Antonio De Caro, avrebbe invece chiesto che i centri commerciali vengano chiusi nel weekend dato che tra sabato e domenica si concentrerebbe l'affluenza, e anche la chiusura degli sportelli scommesse nelle tabaccherie e nei bar, poiché è lì che si sposta il flusso di chi trova chiuse le sale scommesse.
I sindaci avrebbero chiesto che le chiusure vengano pianificate in maniera chiara sulla base del rischio, così come era previsto nel documento del Comitato tecnico scientifico condiviso da Governo e Regioni. Il documento individuava i diversi livelli dell'indice Rt in cui dovevano scattare le diverse restrizioni: dalla didattica a distanza a scuola, alla riduzione degli orari delle attività economiche. "In questo modo - ha spiegato De Caro - i cittadini sono coinvolti in un percorso trasparente e rispettano le restrizioni: indice Rt sale, scattano le limitazioni, indice Rt scende, si allentano".
BOCCIA - "Il documento dell'Istituto superiore di sanità e il sistema di monitoraggio che abbiamo condiviso con scienziati e Regioni - ha chiarito il ministro Boccia - ha una serie di ipotesi che devono scattare automaticamente. Se un Rt (indice di contagiosità, ndr) supera un certo livello - oggi ci sono 11 Regioni oltre 1,5 e 2 regioni oltre 2 -, allora alcune misure già previste dal piano che abbiamo condiviso e aggiornato insieme devono scattare in automatico".
E sulla scuola: "Non si deve prendere una decisione univoca sulla scuola ma deve dipendere dal grado di Rt in ogni regione".
(Unioneonline/s.s.)