La costante crescita dei contagi, oggi 27mila, proietta l'Italia verso lo scenario 4, l'ultimo e il più grave previsto dal documento "Prevenzione e risposta al Covid-19" redatto dall'Istituto superiore di sanità.

Scenario caratterizzato da una "situazione di trasmissibilità non controllata con criticità nella tenuta del sistema sanitario nel breve periodo". Una situazione che prevede, si legge nel documento dell'Iss, "misure molto aggressive".

Tra i requisiti dello scenario 4 c'è un indice di contagio Rt superiore a 1,5, ed è molto probabile secondo gli esperti che - con il forte aumento dei casi - la soglia sia stata superata. Lo vedremo nel consueto monitoraggio settimanale del ministero della Salute, nell'ultimo l'indice era proprio pari al valore di 1,5.

Attualmente l'Italia si colloca nello scenario 3, con situazione "caratterizzata da trasmissibilità sostenuta e diffusa del virus con rischi di tenuta del sistema sanitario nel medio periodo".

Ma lo scenario 4 è ormai vicinissimo, imminente. E "potrebbe portare rapidamente a una numerosità di casi elevata e chiari segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali, senza la possibilità di tracciare l'origine dei nuovi casi". Inoltre, precisa l'Iss, con questi valori di trasmissibilità "appare piuttosto improbabile riuscire a proteggere le categorie più fragili".

"Se la situazione di rischio alto dovesse persistere per un periodo di più di tre settimane, si rendono molto probabilmente necessarie - avverte l'iss - misure di contenimento molto aggressive".

Le misure previste dallo scenario 4 sono "molto aggressive". Quindi un lockdown nazionale (che sarebbe un ritorno alla situazione di marzo e aprile) o lockdown locali nelle Regioni più sotto pressione (potrebbero essere Lombardia, Piemonte, Valle d'Aosta, Campania).

(Unioneonline/L)
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