I magistrati vaticani sono ancora al lavoro per verificare se l'accusa di peculato, della quale ha dato notizia al cardinale Angelo Becciu lo stesso Papa, si concretizzerà nei prossimi giorni in un invito a deporre davanti ai pm.

L'inchiesta riguarda l'utilizzo di fondi per una serie di operazioni immobiliari e finanziarie su cui bisogna fare luce: un filone di indagine sarebbe stato aperto anche dalla Procura di Roma per verificare se siano stati commessi reati anche sul territorio italiano.

Questa volta però l'attenzione si concentrerebbe sui comportamenti degli intermediari finanziari ai quali si era affidata a lungo la Santa Sede, da Gianluigi Torzi a Raffaele Mincione.

LA QUERELA - Becciu intanto ha già incaricato l'avvocato Fabio Viglione di tutelare la sua onorabilità in ogni sede.

Onorabilità "lesa" da L'Espresso, che il cardinale è pronto a querelare: "In relazione all'articolo dal titolo 'Il sistema Becciu sempre più a nudo: ecco come finanziava lobby e reti di potere', apparso su L'Espresso il 28 settembre - si legge in una nota affidata all'Ansa - sua Eminenza il Cardinale Angelo Becciu, smentendone fermamente il contenuto, informa di aver conferito mandato all'avvocato Fabio Viglione di tutelare la propria onorabilità, così gravemente lesa dalla propalazione di informazioni false, in ogni sede giudiziaria".

L'AVVOCATO RINUNCIA - Ed è di oggi la notizia della rinuncia alla difesa della famiglia del cardinale da parte dell'avvocato Ivano Iai: "Con molto dolore comunico di aver rinunciato al mandato conferitomi. La famiglia Becciu - prosegue la nota - mi ha onorato della sua fiducia e del suo affetto non comuni. Mi rattrista aver dovuto essere causa di ulteriore afflizione che si aggiunge ai patimenti ingiusti subiti in questi giorni da Sua Eminenza il Cardinal Becciu e dai Suoi Familiari, esempi di onestà e correttezza non comuni, e degni di avere accanto la migliore difesa in una vicenda tanto complessa". Proprio ieri l'avv. Iai aveva annunciato di aver presentato due denunce per diffamazione e calunnia per conto della famiglia del cardinale Becciu.

IL FINANCIAL TIMES - Intanto dal Financial Times arriva una nuova rivelazione: non ci sarebbe solo il palazzo di Sloane Avenue, ma la Segreteria di Stato vaticana avrebbe investito altri 100 milioni di sterline in appartamenti di lusso a Londra. Il quotidiano chiama in causa il ruolo, in questi investimenti, del cardinale Becciu, all'epoca dei fatti Sostituto della Segreteria di Stato.

Ma anche rispetto alle ultime novità, potrebbe non essere facile far emergere gli elementi per parlare di veri e propri "reati". E' lo stesso giornale della City ad ammettere infatti che "i nuovi documenti non configurerebbero alcun illecito" anche se però "gettano ulteriore luce sulle attività finanziarie della Segreteria di Stato".

(Unioneonline/D)
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