Per 24 anni avrebbe intascato (e speso) la pensione del vicino morto. Ma ora la storia ha avuto fine: il pm ha chiesto per lei - una 75enne della provincia di Varese - una condanna a due anni e mezzo di reclusione.

I fatti: la donna viveva nel Comune Castronno insieme all'anziano che le aveva ceduto la casa in cambio della sua assistenza, visto che non aveva parenti.

Non solo: l'uomo gli aveva anche cointestato il conto corrente bancario. Ma dopo la morte del vicino, nel 1994, la donna non ha inviato alcuna segnalazione né all'Inps né all'Inail.

E così, ogni mese, sul conto è continuato ad arrivare l'assegno mensile e bello cospicuo: oltre alla pensione, infatti, l'uomo riceveva anche una reversibilità e una rendita per infortunio sul lavoro.

In totale, fino al 2018, anno in cui si è scoperto il presunto raggiro, la 75enne ha incassato quasi 370mila euro.

Due anni fa, come detto, la vicenda è venuta alla luce: l'Inail ha chiesto spiegazioni perché alcune mensilità della rendita non erano state riscosse. La signora si era allora presentata con una dichiarazione che attestava la morte dell'anziano in data 23 gennaio 2018, ma il certificato richiesto al Comune ha permesso di scoprire la data esatta del decesso.

Dal canto proprio, Camilla Paruccini, avvocato della donna accusata di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, ha sostenuto che spettava all'Anagrafe e non alla sua assistita notificare la morte, mentre secondo il pm, visto che sul conto cointestato venivano accreditate rendite che non le spettavano, era la 75enne che avrebbe dovuto avvisare gli enti resposabili dell'erogazione della pensione.

(Unioneonline/l.f.)
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