Fuori la pioggia, leggera come lacrime, dentro solo silenzio e dolore.

Nella Sala San Giovanni, dove c'era l'altare della chiesa di un tempo ora salone comunale polivalente, le bare dei ragazzi morti nell'incidente di Castelmagno (Cuneo) sono posizionate una accanto all'altra. Al centro quella dei fratelli Elia e Nicolò Martini, 14 e 17 anni, ai lati quelle di Camilla Bessone, 16 anni, e di Samuele Gribaudo, 14 anni anche lui.

Per loro, nati e cresciuti insieme, la camera ardente è l'ultima occasione per stare vicini. Domani, giornata di lutto cittadino a Cuneo e a Fossano, raggiungeranno i rispettivi paesi per i funerali organizzati dopo il nulla osta della procura, che intanto prosegue le indagini per capire cosa abbia fatto precipitare il fuoristrada su cui viaggiavano.

"In una curva a sinistra l'auto, inspiegabilmente, non ha girato e siamo finiti giù", ha raccontato agli inquirenti Chiara, 17 anni, una delle due ragazze sopravvissute all'incidente di Castelmagno. "L'auto ha preso la curva a sinistra troppo larga ed è scivolata giù, come se ci fosse del ghiaccio", ha aggiunto, sostenendo che il fuoristrada stesse andando "molto lentamente". Una versione confermata anche dall'altra ragazza sopravvissuta: "Aveva piovuto nel pomeriggio, la strada era ancora bagnata". Elementi raccolti dalla procura di Cuneo, in attesa degli accertamenti tecnici sull'auto e dell'autopsia su Marco Appendino, il conducente di 24 anni anche lui morto nel terribile schianto, per il quale la data dei funerali non è stata ancora fissata.

Nei prossimi giorni, quando le loro condizioni di salute lo consentiranno, saranno ascoltati anche i due feriti, che restano ricoverati al Cto di Torino e al Santa Croce di Cuneo. "I tempi degli accertamenti che dovranno essere effettuati per stabilire causa e dinamica dell'incidente non saranno brevi", fa sapere il procuratore aggiunto Gabriella Viglione.

"Al momento - si limita ad aggiungere - è emerso con certezza che i ragazzi ricoverati in ospedale non hanno compiuto alcun tipo di abuso", di alcol o di altre sostanze. Bravi ragazzi, dunque, morti andando incontro al loro destino per quella che al momento sembra essere una tragica fatalità. Senza di loro sarà dura stare, come scrive su Facebook Laura Lucchino della figlia Camilla, che la famiglia ha deciso di ricordare acquistando alberi da piantare a Cuneo.

Perché "tutti quelli che la conoscevano - spiega - sanno quanto si stava impegnando per rendere il mondo più verde e meno inquinato".

(Unioneonline/F)
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