Un linguaggio forbito e impegnativo, con cui cercava di raccontare l'Italia come in una sorta di missione culturale, iniziata nel 1947 complice Vittorio Veltroni.

Sergio Zavoli, giornalista, scrittore e politico, è morto ieri sera a Roma a 96 anni.

Padre di programmi storici come "La notte della Repubblica", è stato radiocronista, condirettore del telegiornale, direttore del Gr, presidente della Rai dal 1980 al 1986, autore di inchieste che hanno segnato la storia.

Nato a Ravenna ma riminese d'adozione, ha conservato negli anni una straordinaria amicizia con Federico Fellini, che proprio Zavoli ha più volte raccontato lo chiamava ogni mattina alle 7.30 per "raccontare le cose più diverse, anche i sogni".

Senso di responsabilità, spirito di servizio e un'idea etica dell'informazione hanno sempre contraddistinto i suoi reportage. Fra i più celebri "Viaggio intorno all'uomo", "Nascita di una dittatura" e, appunto, "La notte della Repubblica", 50 ore sulla "rivoluzione impossibile del terrorismo".

Zavoli è stato anche direttore del Mattino di Napoli (1993-94) e ha firmato come opinionista per varie riviste come Oggi, Epoca, Jesus.

Senatore dal 2001 al 2018, nel 2009 è stato eletto presidente della commissione parlamentare per la vigilanza sulla Rai.

Ha scritto saggi, come "Viaggio intorno all'uomo" (1969), "Nascita di una dittatura" (1973), "La notte della Repubblica" (1992), legati a sue trasmissioni televisive di successo.

Ha pubblicato anche "Dieci anni della nostra vita: 1935-1945" (1960); "Altri vent'anni della nostra vita: 1945-65" (1965); "Figli del labirinto" (1974); "Socialista di Dio" (1981); "Romanza" (1987); "Di questo passo" (1993); "Un cauto guardare" (1995); "Dossier cancro" (1999); "Il dolore inutile" (2002); "Diario di un cronista" (2002); "La questione: eclissi di Dio e della storia" (2007).

Nel 2011 ha pubblicato il libro autobiografico "Il ragazzo che io fui". La sua sterminata produzione ha coinvolto anche la poesia.

(Unioneonline/v.l.)
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