Il governo potrebbe decidere di accelerare la riapertura delle attività in alcune Regioni, quelle meno colpite dal Covid ma non solo, già a partire dal 18 maggio.

Lo ha annunciato nel vertice in videoconferenza con gli enti locali il ministro per le Autonomie Francesco Boccia, specificando che l'esecutivo valuterà se riaprire (e dove) solo sulla base dei dati del contagio che emergeranno dopo il 4 maggio.

IL DECRETO DI SPERANZA - In questa direzione va il decreto ministeriale firmato dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che definisce i criteri relativi alle attività di monitoraggio del rischio sanitario per l'evoluzione della situazione epidemiologica in ciascuna Regione.

Sono tre gli indicatori di cui si terrà conto: capacità di monitoraggio; capacità di accertamento diagnostico, indagine e gestione dei contatti; stabilità di trasmissione e tenuta dei servizi sanitari.

"In assenza di un vaccino o di un trattamento farmacologico efficace, e a causa del livello di immunità della popolazione ancora basso - si legge nel decreto - può verificarsi una rapida ripresa di trasmissione sostenuta nella comunità. Tutto questo, come anche suggerito dagli organismi internazionali, presuppone l'implementazione e il rafforzamento di un solido sistema di accertamento diagnostico, monitoraggio e sorveglianza della circolazione di Sars-CoV-2, dei casi confermati e dei loro contatti al fine di intercettare tempestivamente eventuali focolai di trasmissione del virus, del progressivo impatto sui servizi sanitari".

"La fase di transizione dell'epidemia di Covid-19 si propone di proteggere la popolazione, con particolare attenzione per le fasce di popolazione vulnerabile, e di mantenere un numero di casi di infezione limitato e comunque entro valori che li rendano gestibili da parte dei servizi sanitari del Paese", precisa il testo.

La classificazione aggiornata del rischio per ciascuna Regione "deve avvenire almeno settimanalmente". Dunque se ne riparlerà in un nuovo tavolo con gli enti locali nella settimana dopo l'11 maggio, quando si potranno avere i dati del primo monitoraggio.

BOCCIA: "LE REGIONI COLLABORINO" - Intanto, stando ai numeri snocciolati da Boccia, il 95% delle ordinanze regionali è compatibile con il dpcm del governo Conte, mentre il restante 5% necessita di modifiche che verranno fatte entro domenica.

Fino alle prossime decisioni del governo, in sintesi, le Regioni devono continuare a collaborare e non fare fughe in avanti.

Da qui l'ultimatum alla governatrice della Calabria, Jole Santelli, la cui ordinanza per la riapertura di bar e ristoranti a partire da oggi ha fatto molto discutere anche tra i sindaci calabresi.

Se la Santelli non ritirerà l'ordinanza entro stasera, il governo procederà con la diffida e poi ad impugnare il provvedimento.

(Unioneonline/D)
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