"Non è stato finora provato il preventivo accordo tra trafficanti di esseri umani ed ong".

A parlare è il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, chiamato a esprimersi alle commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia della Camera sul caso della Sea Watch 3 e sulla questione immigrazione.

Un accordo preventivo, chiarisce, "non deve essere limitato ad un semplice contatto, tipo una telefonata, ma deve esserci una comunicazione del tipo: 'stiamo facendo partire migranti, avvicinatevi e prelevateli'". Questo, ha poi precisato ulteriormente, non significa che contatti simili "non si registreranno in futuro".

Per Patronaggio non esiste un'emergenza migranti, né tantomeno un'emergenza ong: "Nella provincia di Agrigento nel 2017 abbiamo avuto 231 sbarchi con l'arrivo di 11.159 immigrati, nel 2018 il dato è calato con 218 sbarchi e 3.900 immigrati, nel primo semestre del 2019 abbiamo soltanto 49 sbarchi e 1.084 immigrati".

Di questi sbarchi "quelli riferiti ai salvataggi delle ong sono una porzione assolutamente minore e per quanto riguarda quest'anno sono statisticamente insignificanti".

Anzi, "mentre si agitava il caso della Sea Watch 3, negli stessi giorni in silenzio sono arrivati oltre 200 migranti con vari mezzi, salvataggi di Guardia di finanza e Guardia costiera o barchini".

E sono proprio gli sbarchi fantasma il "pericolo maggiore: portano soggetti con probabili problemi giudiziari e che astrattamente potrebbero avere anche problemi giudiziari riguardanti l'Isis".

IL DL SICUREZZA - "Le finalità del dl sicurezza bis - in sintesi - sono assolutamente condivisibili per quanto riguarda il contrasto al traffico di esseri umani", ma non vi erano "le condizioni di straordinaria necessità e urgenza" che giustificano la decretazione di urgenza.

Piuttosto l'introduzione del'illecito amministrativo nel decreto sicurezza ha rappresentato "una criticità".

"Appare chiaro che l'illecito amministrativo è stato introdotto per fronteggiare le attività di soccorso delle ong. Prima dell'introduzione della norma le attività di salvataggio delle ong e il recupero di immigrati erano del tutto lecite e in perfetta linea con il diritto del mare e con le convenzioni internazionali sottoscritte dall'Italia".

(Unioneonline/D)
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