Finisce a processo Emanuele Spavone, il 35enne che a febbraio a Rozzano (Milano) ha ucciso a colpi di pistola l'ex suocero Antonio Crisanti, accusato di aver abusato ripetutamente di sua figlia.

Il gip Teresa De Pascale ha rinviato a giudizio lui e il suo complice per l'omicidio del 63enne, avvenuto lo scorso 25 febbraio in un parco.

Quello stesso 25 febbraio la figlia di Emanuele, 8 anni, confermava in audizione protetta, nel corso dell'incidente probatorio, tutti gli abusi che avrebbe subito dal nonno Antonio.

Poco dopo Crisanti viene ucciso. "Quando l'ho visto, ho avuto un black out improvviso, immediato", ha detto Spavone agli inquirenti subito dopo l'arresto.

Aveva anche detto che il suo amico di 27 anni, alla guida dello scooter da cui sono partiti i colpi di pistola, non era a conoscenza di quel che avrebbe fatto.

Ma il gip non gli ha creduto. Tanto che a processo finisce anche l'amico di Spavone, e gli inquirenti sospettano che la sua sia un'esecuzione premeditata. Si pensa che il 63enne, che ormai viveva a Napoli, sia stato attirato in una trappola e fatto tornare appositamente a Rozzano per la vendetta.

Tanto che entrambi gli imputati devono rispondere dell'accusa di omicidio premeditato.

(Unioneonline/L)
© Riproduzione riservata