Non finisce certo qui la "saga" di Giulia Sarti, deputata M5S autosospesa dal Movimento ed ex presidente della Commissione Giustizia.

E mentre il suo ex compagno Bodgan Andrea Tibusche continua a sparare a zero contro i vertici M5S ("Tutti sapevano"), ricostruiamo la vicenda che sta tenendo banco in questi giorni.

L'INCHIESTA DELLE IENE SUI RIMBORSI - Tutto parte alla vigilia delle elezioni politiche del 4 marzo, quando un'inchiesta della trasmissione "Le Iene" inchioda diversi parlamentari M5S che non hanno restituito al Movimento parte dello stipendio, come previsto dal regolamento.

Tra questi c'è anche lei, Giulia Sarti, che non ha restituito circa 23mila euro. La pentastellata dà la responsabilità al suo compagno, che ne gestiva la contabilità. Per salvare la reputazione lo denuncia, e mai scelta si rivelò meno azzeccata.

Bogdan Andrea Tibusche (Ansa)
Bogdan Andrea Tibusche (Ansa)
Bogdan Andrea Tibusche (Ansa)

LA DENUNCIA E LE CHAT - La denuncia infatti fa partire un'inchiesta, e l'inchiesta appura i fatti. Fatti che inchiodano Giulia Sarti.

Il compagno, infatti, viene assolto, e dalle chat tra Bogdan e la deputata - pubblicate dal Corriere - emerge che la versione era concordata tra i due e - chissà - ispirata dai vertici del Movimento.

Giulia Sarti scrive a Bodan: "Ho chiamato Mantero, il capogruppo, devo mandargli una mail urgente con la spiega di quanto accaduto. Vogliono distinguere tra i furbi e gli errori". "Mi sembra chiaro", le risponde lui, per poi definire "perfetta" la spiegazione data dalla Sarti.

Poi un altro sms: "Ti devo denunciare. Le Iene hanno i nomi da mesi e mi hanno chiesto se denuncio te perché mi stanno chiedendo come uscire da questa storia". Lui si infuria: "Ma denunciare per cosa? Mai preso un cent senza che tu lo sapessi. Chi te lo ha consigliato Le Iene". E la Sarti: "Me l'ha chiesto Ilaria (Loquenzi, ndr) con Rocco (Casalino, ndr). Per salvarmi la faccia".

Rocco Casalino (Ansa)
Rocco Casalino (Ansa)
Rocco Casalino (Ansa)

LA REPLICA DI CASALINO - Per i pm Bogdan non ha responsabilità, non ha truffato la deputata, ma ciò che salta agli occhi è il presunto ruolo di due pezzi da novanta del Movimento come Loquenzi e Casalino. Il portavoce di Palazzo Chigi ha smentito tutto: "Si è probabilmente coperta dietro il mio nome con l'allora compagno, se avessi saputo di questi ammanchi o di giri strani l'avrei immediatamente riferito al capo politico e ai probiviri. Io non tutelo i parlamentari, ma il Movimento, come sanno tutti".

A supporto dell'ex gieffino ci sarebbero anche delle chat pubblicate dal Fatto Quotidiano. In cui si legge che in quei giorni Casalino scriveva alla deputata: "Sei sicura che sia stato lui? Se denunci un innocente commetti reato".

LA "VENDETTA" DI BOGDAN - Ma la storia non finisce qui, perché Bogdan - in attesa di decidere se querelare la Sarti per calunnia - spara a zero contro i vertici M5S e promette che arriveranno altre scottanti rivelazioni. Parla di chat e conversazioni che riguardano altri esponenti del Movimento e promette che le renderà note la prossima settimana.

"Tra i 5 Stelle tutti sapevano che cosa era accaduto, è incredibile che adesso tutti scarichino lei. Voglio reagire a tutte queste falsità con il materiale che ho a disposizione", dice.

E poi pubblica un post su Facebook, in seguito cancellato: "Ho letto sui giornali che Casalino fa lo gnorri e scarica la Sarti. Sapete qual è il bello? Il messaggio con il quale mi si informava che sarebbero stati lui e Ilaria a spingere per la querela, Casalino lo ha avuto da me il 15 febbraio 2018 (ho screenshot). dice che non sapeva nulla fino ad oggi? Sapeva eccome. Io ho sempre lo stesso vizio, salvo e registro tutto".

(Unioneonline/L)
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