Tiziano Renzi e Laura Bovoli, genitori di Matteo Renzi, sono agli arresti domiciliari.

La Guardia di Finanza ha dato esecuzione al provvedimento di cattura, arrivato per i reati di bancarotta fraudolenta e false fatturazioni, emesse tra il 2013 e il 2018.

I due sono accusati di aver provocato il fallimento di tre cooperative dopo averne svuotato le casse, ricavando così diversi milioni di euro in maniera illecita, emettendo false fatture.

Con loro è stato arrestato anche Gian Franco Massone, vicepresidente di una delle coop.

Quasi immediato il commento dell'ex segretario del Pd: "Ho molta fiducia nella giustizia italiana e penso che tutti i cittadini siano uguali davanti alla Legge. Dunque sono impaziente di assistere al processo. Perché chi ha letto le carte mi garantisce di non aver mai visto un provvedimento così assurdo e sproporzionato. Mai".

"Adesso - ha aggiunto l'ex premier - chi crede nella giustizia aspetta le sentenze. Io credo nella giustizia italiana e lo dico oggi, con rispetto profondo, da servitore dello stato".

E ancora: "Arriveranno le sentenze e vedremo se questi due cittadini settantenni, incensurati, sono davvero i pericolosi criminali che meritano - oggi, casualmente proprio oggi - questo provvedimento. Arriveranno le sentenze e misureremo la credibilità delle accuse. Arriveranno le sentenze e vedremo chi è colpevole e chi no".

"Da figlio - prosegue Renzi junior in un lungo post su Facebook - sono dispiaciuto per aver costretto la mia famiglia e le persone che mi hanno messo al mondo a vivere questa umiliazione immeritata e ingiustificata. Se io non avessi fatto politica, la mia famiglia non sarebbe stata sommersa dal fango. Se io non avessi cercato di cambiare questo paese i miei oggi sarebbero tranquillamente in pensione".

"Dunque - continua - mi sento responsabile per il dolore dei miei genitori, dei miei fratelli, dei miei figli e dei miei nipoti. I dieci nipoti sanno però chi sono i loro nonni. Sanno che possono fidarsi di loro. E sanno che ciò che sta avvenendo è profondamente ingiusto".

Poi la chiosa: "Da rappresentante delle Istituzioni difendo lo Stato di diritto e chiedo a tutti di credere nella giustizia".

La notizia ha suscitato, ovviamente, reazioni politiche. Tra i primi a esprimersi, il segretario della Lega Matteo Salvini, che ha detto, lapidario: "Non c'è niente da festeggiare".

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, invece punge: "Noi abbiamo denunciato piu' volte che c'era qualcosa che non tornava, già quando Renzi era potente".

(Unioneonline/L-l.f.)

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