A poco più di un anno dall'omicidio di Pamela Mastropietro, la 18enne romana fatta a pezzi e ritrovata cadavere in due trolley nelle campagne di Macerata, si apre la prima udienza in Corte d'Assise del processo che vede imputato Innocent Oseghale - 29enne di nazionalità nigeriana -, accusato di omicidio e occultamento di cadavere.

Innocent Oseghale (Ansa)
Innocent Oseghale (Ansa)
Innocent Oseghale (Ansa)

Lo scorso novembre, durante l'udienza preliminare i legali dell'imputato, Umberto Gramenzi e Simone Matraxia, avevano chiesto il rito abbreviato, che gli avrebbe garantito uno sconto pari a un terzo della pena, ma la richiesta è stata rigettata dal gup.

"Ci aspettiamo la condanna di Oseghale al massimo della pena possibile", ha fatto sapere la madre della vittima, Alessandra Verni.

LA VICENDA - Il 30 gennaio dell'anno scorso la giovane si era allontanata dalla comunità Pars di Corridonia, vicino alla città marchigiana, dove si trovava per combattere la dipendenza dalla droga.

Della ragazza si perdono le sue tracce, fino a quando il suo corpo viene ritrovato in due valigie abbandonate nella zona industriale di Pollenza.

Le indagini dei carabinieri si concentrano su Oseghale: nella sua abitazione i militari trovano i vestiti della vittima, sporchi di sangue, e uno scontrino di una farmacia, dove Pamela aveva acquistato una siringa.

Lui confessa di aver sezionato il cadavere della 18enne, ma di non averla uccisa né di aver abusato di lei: secondo la sua versione, la ragazza sarebbe morta in seguito a un'overdose.

In seguito vengono fermati altri due connazionali del pusher, Desmond Lucky e Lucky Amelia, che lo avrebbero aiutato.

I due vengono poi scagionati dall'accusa di omicidio, ma restano in carcere per spaccio.

(Unioneonline/F)
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