Il cambiamento climatico miete vittime, e l'emergenza è concreta: abbiamo vent'anni per salvare noi e il pianeta perché, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, entro il 2040 si prospettano 250mila vittime attribuibili, direttamente o indirettamente, al riscaldamento globale.

Sono i dati impietosi presentati a Roma dall'Istituto Italiano di Sanità in occasione del simposio internazionale "Health and Climate Change".

Uno studio ha valutato gli effetti del caldo e dei cambiamenti climatici sui ricoveri ospedalieri in bambini residenti in 12 aree, e ha evidenziato un significativo incremento, del 12%, nei ricoveri pediatrici per cause respiratorie, associato ad una variazione della temperatura giornaliera.

I bambini, nel mondo, sono infatti le prime vittime: circa il 50% dei decessi in età pediatrica è causato da diarrea, malaria e infezioni delle basse vie respiratorie, tutti fattori di rischio associati ai cambiamenti climatici.

I più piccoli sono infatti i più vulnerabili ai fenomeni ambientali, perché alcuni organi e apparati, come per esempio l'apparato respiratorio o il sistema di termoregolazione, sono ancora in via di sviluppo.

I cambiamenti climatici influenzano la salute respiratoria dei bambini attraverso vari meccanismi: per effetto delle ondate di calore, di eventi meteorologici estremi come piogge intense e allagamenti e il conseguente aumento dei livelli di umidità e muffe nelle abitazioni, per effetto dei pollini e delle piante allergizzanti.

Le ondate di calore sono, in particolare, il fattore di rischio più studiato: broncospasmo e irritazione delle vie aeree possono essere direttamente scatenati dal caldo e dall'ozono atmosferico, che aumenta in concomitanza delle ondate di calore.

"I cambiamenti climatici sono la vera minaccia globale di questo secolo e attraversano tutta la condizione umana e ambientale - il commento del presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Walter Ricciardi - dalle ondate di calore, all'approvvigionamento idrico fino a quello alimentare e allo smaltimento dei rifiuti. La qualità della nostra vita, la nostra salute e la stessa nostra sopravvivenza sono quindi messe a serio rischio dai cambiamenti climatici prodotti soprattutto dall'inquinamento. Gestire queste trasformazioni, cambiare rotta è diventata la vera emergenza e la vera sfida".

(Unioneonline/v.l.)
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