La Casa della domotica di via Costituente, a Carbonia, diventa "Domu Noa", il primo centro ricreativo sociale della Sardegna interamente dedicato all'accoglienza e all'integrazione sociale dei pazienti affetti dai diversi tipi di disabilità, comprese quelle gravi e gravissime come la Sclerosi laterale amiotrofica.

Questa mattina, dopo la firma sulla convenzione tra il Comune e l'associazione Le Rondini, il sindaco della città mineraria, Paola Massidda, ha consegnato a Franca Boi, presidentessa del sodalizio di volontariato, le chiavi dell'ex albergo operaio restaurato con oltre un milione di euro, inaugurato nel 2010 ma mai operativo.

Al suo interno apparecchiature e attrezzature all'avanguardia (e mai utilizzate) volte a migliorare la qualità della vita dei disabili. Domu Noa è un progetto sperimentale (la concessione è di due anni, rinnovabile) per l'accoglienza di disabili fisici e motori, malati intellettivi e relazionali, persone con handicap sensoriali e pazienti tracheostomizzati affetti da malattie altamente invalidanti come la Sla, la Sclerosi laterale amiotrofica.

Alla cerimonia di consegna delle chiavi, avvenuta nella sala riunioni della Torre civica, oltre al sindaco Massidda e alla presidentessa Boi, hanno preso parte anche l'assessore ai Servizi sociali Loredana La Barbera, l'ex presidentessa della Quarta commissione comunale Servizi sociali Daniela Marras e volontari dell'associazione.

Il progetto di "Domu Noa", segue l'esperimento, riuscito, de L'isola del cuore, il primo stabilimento dedicato ai disabili gravi e gravissimi attivato da Le Rondini nella spiaggia di Maladroxia, a Sant'Antioco.
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