La scuderia Clodia di Anguillara Sabazia (centro di allevamento alle porte di Roma) si costituirà parte civile nel processo sul decesso dei suoi cavalli da corsa Botrus, Bandidu De Zamaglia, Bomodel da Clodia e Bometeor.

Lo ha annunciato l'avvocato Nazarena Tilocca, legale della scuderia diretta da Massimiliano Narduzzi.

I quattro cavalli da corsa sono morti la notte del 23 luglio dell'anno scorso nel garage del traghetto Moby Aki, a causa delle temperature raggiunte nel van dove si trovavano insieme ad altri cinque animali, sopravvissuti alla traversata Civitavecchia - Olbia.

Quattro persone, tra le quali il comandante della motonave, sono indagate per la morte dei cavalli. Dice Nazarena Tilocca: "Questi animali hanno sofferto, lo dice l'inchiesta condotta dalla Procura di Tempio ed è un fatto inaccettabile".

L'inchiesta è stata condotta dalla Direzione marittima di Olbia (Guardia costiera). Sulla vicenda interviene anche la Onlus Italian Horse Protection.

Dice il presidente dell'associazione Sonny Richichi: "Alla Procura di Tempio Pausania va il nostro ringraziamento per aver dato seguito all'esposto che abbiamo presentato subito nel luglio scorso, evidenziando quelle che a nostro avviso erano responsabilità gravissime a carico di diversi attori. Episodi come questo sono assolutamente intollerabili e l'unico auspicio è che non debbano mai più ripetersi".

In una nota della onlus si legge: "I quattro cavalli morti facevano parte di un gruppo di nove che avrebbe dovuto partecipare a delle corse di ippica in programma quello stesso giorno all'ippodromo Chilivani. Cinque sono arrivati salvi a destinazione, stremati, per affrontare una corsa, quando è normale concedere agli animali che hanno affrontato un viaggio simile almeno una giornata di riposo prima delle competizioni, alle quali tra l'altro IHP è fermamente contraria".
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