Dopo alcuni giorni di silenzio la dirigenza dell'Ilvamaddalena, squadra che milita nel campionato di Eccellenza, ha emesso un comunicato stampa molto duro e polemico nei confronti delle autorità sanitarie, accusate di non avere sinora adottato nessun accertamento verso i suoi tesserati, dopo che un giocatore diversi giorni fa era risultato positivo al Covid 19 e la squadra aveva interrotto la preparazione.

"Malgrado siano trascorse ben due settimane dall'inizio dell'isolamento dei tesserati della ASD Ilvamaddalena 1903 - inizia il comunicato - e una settimana dall'esito positivo del tampone al quale è stato sottoposto un giocatore, ad oggi nessuna misura di accertamento o contenimento è stara adottata dalle autorità sanitarie competenti, con riferimento agli altri componenti della squadra. Auspichiamo perciò che le competenti Autorità sanitarie vogliano finalmente attivarsi, con l'urgenza che il caso esige, tenendo presente che, alla data odierna, tutti i componenti della rosa della prima squadra della Società in indirizzo hanno sospeso precauzionalmente l'attività da 15 giorni, non hanno più contatti diretti tra loro e sono in attesa da oltre una settimana di essere a loro volta sottoposti ad analoga verifica medica.

A tale proposito significhiamo - continua la dirigenza - che non siamo più nelle condizioni di chiedere ai nostri tesserati di proseguire nel coscienzioso sforzo, disciplinatamente rispettato, di rimanere in isolamento volontario senza alcun obbligo, essendo alcuni di loro padri di famiglia e lavoratori. Tanto meno possiamo assumere provvedimenti coercitivi e continuare a negare l'attività sportiva una volta trascorsi più di 15 giorni dall'ultimo contatto con il tesserato risultato positivo. La situazione - conclude la nota della società Ilvamaddalena - rischia di assumere contorni grotteschi, se si pensa che nella vicenda sono coinvolti, loro malgrado, genitori, coniugi e minorenni che dalla prossima settimana dovranno riprendere anche l'attività scolastica".
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