La notizia che tranquillizza (per ora) i sindacati e tutti i sardi la dà l'assessore regionale ai Trasporti Giorgio Todde: «Tra domani e mercoledì sarà nuovamente possibile prenotare i biglietti in regime di continuità territoriale, dopo il 24 ottobre e fino al 31 gennaio 2021», anche oltre il termine originariamente ipotizzato dal ministero dei Trasporti, il 31 dicembre 2020, per evitare disagi ai sardi durante il periodo delle festività di Natale. La Regione ottiene, quindi, dal ministero l'ok per una nuova proroga di poco più di tre mesi sul regime di continuità territoriale (che scade il 24 ottobre) e da Alitalia la garanzia che i sardi voleranno tra Cagliari, Alghero, Olbia e gli scali di Fiumicino e Linate alle attuali tariffe agevolate, almeno fino all'inizio del prossimo anno. Poi si vedrà.

I timori

È proprio sul futuro si manifesta la preoccupazione dei sindacati. «È stata messa una toppa fondamentale che consente di riprendere ad acquistare i biglietti aerei per chi deve viaggiare dopo il 24 ottobre», dice Arnaldo Boeddu, segretario regionale della Filt-Cgil. «Ma il problema è solo rimandato e rimane nella sua drammaticità perché la Regione deve ancora presentare il nuovo bando, il che significa che occorreranno altri mesi prima che la nuova continuità possa entrare a regime». Come stabilisce il regolamento europeo 1008 del 2008, infatti, la nuova continuità non può partire prima di 180 giorni dal momento della pubblicazione del bando. Ipotizzando che la Regione possa farlo entro ottobre, l'obbligo di legge fa capire come la procedura non si potrà comunque concludere prima di aprile del 2021. «Questo significa che dopo il 31 gennaio quando scadrà questa nuova proroga ne servirà necessariamente un'altra», dice Boeddu. «La Commissione europea ci ha chiesto di presentare un ulteriore studio», spiega l'assessore Todde, «il prossimo bando dovrà avere valore per qualche anno. Siamo lavorando in accordo con il ministero».

Maggiori costi

«I sardi scontano già un gap sulla mobilità con l'insularità», sottolinea Gavino Carta, segretario regionale della Cisl, «per questo motivo sulla continuità territoriale occorre trovare una soluzione definitiva». Quel gap, il Comitato per il riconoscimento del principio di insularità in Costituzione lo ha quantificato in un recente studio in quasi 6.000 euro all'anno per ogni sardo. Dentro questa cifra non ci sono solo i costi dei trasporti, ma rappresentano la voce più importante. «Non è l'insularità la colpa, ma il modo in cui questa è stata percepita», afferma Maria Antonietta Mongiu, presidente del comitato scientifico. «La Costituzione dice che lo Stato deve garantire a tutti i cittadini le stesse opportunità. Occorre applicarla».

Il turismo

La continuità territoriale a tempo determinato mette, però, in crisi gli albergatori. «Gennaio, febbraio e marzo sono i mesi in cui la gran parte dei vacanzieri sceglie la propria destinazione», spiega Paolo Manca, presidente regionale di Federalberghi. «Siamo già in ritardo per i tempi del turismo che deve programmare la stagione 2021. Dal momento che, purtroppo, nella migliore delle ipotesi prima della prossima primavera non avremo il nuovo bando sulla continuità territoriale, l'incertezza crea un danno enorme per gli operatori del settore». Per questo motivo, conclude, «chiediamo che si arrivi a una soluzione al più presto e, per quanto possibile, definitiva».

Mauro Madeddu

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