"Abitiamo in case fatte di petrolio e inquinanti invisibili che respiriamo, nonostante l'ambiente sia diventato tema centrale nella nostra vita. Il petrolio è il passato, non è innovazione, non è green, è black. Fare industria verde 4.0 significa ottimizzare le risorse e realizzare 'prodotti freschi di giornata', pronti per l'uso in cantiere".

Questo il messaggio lanciato al ministro dell'Ambiente Sergio Costa da Daniela Ducato, imprenditrice green, pluripremiata per l'ecosostenibilità in edilizia e portavoce delle filiere Edizero Architettura di pace con sede a Guspini.

L'occasione per l'appello, gli Stati generali degli acquisti verdi della Pubblica amministrazione organizzati a Roma, a cui Daniela Ducato è stata invitata per partecipare al tavolo presieduto da Costa sul tema "La transazione possibile" e a rappresentare l'industria green Made in Italy al Forum Compraverde Buygreen.

L'imprenditrice sarda chiede al ministro di "riconoscere una forte e maggiore premialità nei bandi pubblici per chi utilizza processi verdi e prodotti biodegradabili, tracciabili e senza inquinanti. Devono essere anche le istituzioni - spiega - a dare una nuova direzione virtuosa. Il diritto alla salute, non solo di chi abiterà l'edificio, ma di ogni lavoratore della catena di fornitura, è il primo requisito per una progettazione sana e responsabile. Guspini è un bell'esempio di ciò che si può fare - sottolinea Ducato - e l'interlocuzione in fase avanzata con l'assessorato regionale ai Lavori pubblici fa ben sperare anche per l'intera Sardegna: allo studio nuovi strumenti a misura della salute di tutta la filiera delle costruzioni".

Già attivo, intanto, un progetto di formazione. "Per la prima volta al mondo - racconta l'imprenditrice - 75 tra architetti e ingegneri vengono formati da medici esperti in contaminanti ambientali e patologie: monitorati edifici, scuole, hotel, negozi, uffici. I risultati li presentiamo a dicembre in anteprima nazionale".
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