Cantano "in Ogliastra siamo nati, non restiamo abbandonati". E poi, con cori da stadio: "L'ospedale non si tocca, l'ospedale non si tocca".

Dopo Lanusei, con oltre cinquemila persone in piazza, la protesta dell'Ogliastra contro la chiusura del reparto di Ortopedia arriva a Cagliari. Sotto il Consiglio regionale infermieri, medici, semplici cittadini, tante famiglie, tantissimi giovani.

Sono un migliaio, chiedono una sola cosa: "La riapertura del reparto di Ortopedia". "Non si sta facendo una guerra di campanile, ma si sta rivendicando un'assistenza ospedaliera degna di questa nome", dice Davide Burchi, sindaco di Lanusei.

Il primo cittadino è arrivato a Cagliari con altri 18 sindaci dell'Ogliastra. "C'è un problema strutturale", dice ancora, "mancano i medici per tenere aperto il reparto. Alla Regione e all'Ats chiediamo di trovare una soluzione all'emergenza", con la mobilità dei medici da altri territori, "ma soprattutto una nuova programmazione per evitare che il problema si riproponga in futuro".

Alle 12.30 i sindaci incontreranno l'assessore alla Sanità, Mario Nieddu, e il presidente della Commissione Sanità Domenico Gallus. Tra i presenti anche il consigliere regionale Salvatore Corrias. Subito dopo riferiranno sull'esito dell'incontro e decideranno insieme ai manifestanti se e come proseguire nell'azione di protesta.

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