È arrivato il momento tanto atteso dal Movimento 5 Stelle e da una vasta platea di cittadini: partono oggi, 6 marzo, le domande per ottenere il reddito di cittadinanza.

A livello nazionale la platea dei potenziali beneficiari è di circa 2,7 milioni di persone. In Sardegna si stima che i potenziali richiedenti siano all'incirca 226mila.

Quanto ai requisiti, per presentare domande (in Posta, ai Caf o sul sito dedicato) occorrono: Isee inferiore a 9360 euro; seconda casa con valore inferiore ai 30mila euro; conto in banca con meno di 6mila euro; nessuna auto immatricolata la prima volta nei sei mesi antecedenti la richiesta; nessuna auto con cilindrata superiore ai 1600 cc o moto con cilindrata superiore ai 250 cc immatricolate la prima volta nei due anni antecedenti la richiesta; non possedere navi o imbarcazioni da diporto. Basta la mancanza di uno dei suddetti requisiti per perdere il diritto a usufruire del sussidio.

I dati indicati verranno trasmessi all'Inps, che, dopo opportune verifiche, autorizzerà le Poste a caricare l'importo del reddito sull'ormai celebre card presentata in pompa magna nei giorni scorsi dal premier Giuseppe Conte e dal ministro del Lavoro e capo politico del M5S Luigi Di Maio (che in mattinata ha commentato: "È una rivoluzione e come abbiamo mantenuto questa promessa, manterremo tutte le altre").

Richiedendo il reddito, i cittadini maggiorenni stipulano tacitamente il "patto con il lavoro", che li impegna a rivolgersi ai centri per l'impiego in vista di un contratto di lavoro.

Il centro formulerà proposte che il cittadino può rifiutare, ma dopo 18 mesi scatta l'obbligo di accettare la proposta, anche se proveniente da un luogo lontano da casa.

La durata del sussidio - che dovrà essere speso per intero (pena la decurtazione del 20% dell'importo il mese successivo) - avrà durata 18 mesi.

Non mancano, ovviamente, preoccupazioni e polemiche.

In molti hanno infatti sottolineato il rischio di code, o addirittura assalti, agli Uffici postali e ai Caf, di intoppi burocratici e il pericolo dei soli "furbetti" pronti ad aggirare la legge pur di ottenere il sussidio.

Senza contare il meccanismo di ricerca del lavoro, affidato alla figura dei navigator, non ancora rodato.

(Unioneonline/l.f.)

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