Una lettera indirizzata al premier Conte per dire no alla manovra taglia pensioni. A consegnarla al Viceprefetto di Cagliari sono stati i rappresentanti di categoria di Cgil, Cisl e Uil, supportati da circa duecento manifestanti in presidio in piazza Palazzo a Cagliari.

Nel mirino dei pensionati c'è soprattutto il blocco deciso dall'Esecutivo delle rivalutazioni degli assegni stabilite in base al crescente costo della vita. Blocco che per i prossimi anni, secondo le sigle sindacali, indebolirà, e non di poco, la capacità di spesa dei sardi.

"Riteniamo inaccettabile il metodo che fa cassa con il taglio dell'adeguamento all'inflazione per le pensioni sopra i 1.522 euro lordi al mese - si legge nella missiva indirizzata al capo del Governo - e altera il principio di uguaglianza e ragionevolezza, causando una discriminazione in danno a una parte dei pensionati ai quali la decurtazione determina, in termini reali, effetti permanenti di peggioramento della pensione".

Ma sul tavolo del confronto non ci sono solo le pensioni: "Chiediamo che sia aperto un confronto sindacale, partendo dal contenuto delle proposte di Cgil, Cisl e Uil su sanità, non autosufficienza, previdenza e fisco, per i lavoratori e i pensionati italiani, i più tartassati in Europa, proposte che risultano disattese dalla legge di bilancio in discussione".

L'iniziativa di Cagliari è stata solo una delle quattro organizzate nell'Isola, e delle decine tenutesi nei principali centri di tutta Italia.

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