La Commissione europea ha bocciato il documento programmatico di bilancio del governo italiano per il 2019.

Al termine della riunione del collegio dei commissari è stato emesso il verdetto, in parte nelle previsioni.

L'esecutivo comunitario ha anche adottato il rapporto sul debito, aprendo così la strada a una procedura per deficit eccessivo nelle prossime settimane.

"La nostra analisi - si legge nel rapporto della Commissione Ue - suggerisce che il criterio del debito deve essere considerato non rispettato. L'apertura di una procedura per deficit eccessivo basata sul debito è quindi giustificata". Il non rispetto delle regole di bilancio viene definito "particolarmente grave" da Bruxelles.

Nonostante la prima bocciatura, quella del 23 ottobre scorso, il governo di Giuseppe Conte aveva presentato un nuovo Documento programmatico di Bilancio (la lettera è stata inviata il 13 novembre scorso) lasciando immutato il deficit (2,4% del Pil per il 2019) e disattendendo alle richieste di modifica dettate da Bruxelles.

A nulla sono valse le parole del ministro dell'Economia Giovanni Tria all'Eurogruppo: "Quasi surreale discutere dello 0,4% in più di deficit - ha detto - : il programma di governo non cambia", auspicando infine in un "dialogo con l'Ue".

Oggi il parere negativo della Commissione. Successivamente il passaggio al Consiglio, dove verrà discusso a dicembre. Infine arriverà il parere anche dell'Ecofin, il consiglio dei ministri dell'Economia e delle Finanze degli Stati membri dell'Unione Europea.

La procedura d'infrazione per debito eccessivo nei confronti dell'Italia porterà il nostro Paese al pagamento di una sanzione pari a 9 miliardi di euro.

Non si è fatta attendere la reazione di Salvini, che all'incontro sulla legalità alla Confcommercio ha ironizzato: "È arrivata la lettera di Bruxelles? Va bene, aspettiamo quella di Babbo Natale".

"Ho la casella postale quasi piena, a Bruxelles ci sono grafomani che passano il tempo a fare letterine che non facevano quando c'erano manovre economiche che danneggiavano il Paese", ha aggiunto il ministro. Per poi precisare di non temere "condizionamenti" dalla Ue, "tanto più che a maggio si vota e noi abbiamo la fiducia degli italiani". Poi, tornando serio: "Non ce l'ho con l'Europa, e non vado allo scontro ma al confronto. Chiedo rispetto per il popolo italiano".

"Siamo pronti al confronto, ma la strada che abbiamo scelto è la migliore possibile", è il commento di Giuseppe Conte. "Ci confronteremo con Juncker sabato sera, come sapete sono invitato a cena. Noi siamo sempre convinti della solidità del nostro impianto di politica economica", aggiunge il presidente del Consiglio.

(Unioneonline/s.a.-L)
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