"Siamo le lesbiche, i gay, le persone bisessuali, transgender, intersessuali - si legge nel documento politico firmato dal Coordinamento Sardegna Pride - siamo tutte le lettere che compongono le sigle delle persone discriminate per orientamento sessuale e identità di genere. Siamo le bambine e i bambini senza famiglia, le coppie di serie B e le persone migranti rimpatriate in paesi di guerra. Siamo ovunque. Ovunque, siamo".

L'ottava edizione del Sardegna Pride che attraverserà Cagliari sabato pomeriggio è stata presentata questa mattina durante la conferenza stampa che si è svolta nella sede dell'Arc in via Falzarego.

Madrina dell'evento sarà Michela Murgia, l'ospite della festa che seguirà alla parata la cantante Viola Valentino.

Ispirati dal motto "Siamo ovunque" che cinquant'anni fa animò lo spirito della rivolta di StoneWall a New York, gli organizzatori hanno rilanciato con "Ovunque, siamo": questa l'eredità politica che il Sardegna Pride vuole raccogliere.

IL PERCORSO - Il Sardegna Pride partirà alle 17 da piazza Michelangelo; da qui percorrerà via Todde, via Dante, via Paoli, via Sonnino, via XX settembre, via Roma, per raggiungere infine Largo Carlo Felice.

Le strade saranno chiuse al traffico nelle ore del corteo.

Il Pride sarà animato da cinque carri che ripercorreranno in musica la storia del movimento dagli anni Sessanta a oggi.

Durante il corteo ci saranno musica, letture, interventi, performance di artisti, e poi danza con le ballerine Karalis Sisters e musica con Claudia Aru.

Oltre alle sette associazioni che organizzano il Sardegna Pride, sono tantissime le realtà che hanno già dichiarato la loro partecipazione. Circa cento i volontari che garantiranno la tranquillità dell'appuntamento.

L'edizione 2018 aveva portato in piazza trentamila persone; quest'anno, che cade in corrispondenza con la celebrazione dei 50 anni del movimento omosessuale (il 30 giugno a New York si è svolto un immenso World Pride), se ne aspettano certamente di più.

L'associazione Arc ha fatto sapere: "In questi mesi stiamo assistendo ai risultati di una politica che costruisce la sua propaganda alimentando paure spesso infondate e mettendo le persone le une contro le altre. Il lavoro del Sardegna Pride, però, dimostra che le differenze sono un valore e che possono stare tutte insieme. Il successo della nostra raccolta fondi, destinata a finanziare un corteo completamente dal basso e senza contributi pubblici, è l'esempio di come le persone siano pronte a mobilitarsi quando si sentano coinvolte da una giusta causa. C'è una società migliore di quella che a volte viene rappresentata: abbiamo i segnali che questo corteo sarà partecipato da migliaia di persone, non solo della comunità LGBT e Queer: sarà uno spazio di libertà e rispetto per chiunque voglia divertirsi, festeggiare e manifestere il diritto a essere come si è".

Alla conferenza stampa erano presenti i rappresentanti del Coordinamento Sardegna Pride: Agedo Cagliari, Associazione Arc, CGIL Ufficio Nuovi Diritti, Famiglie Arcobaleno, Gaynet, MOS Movimento Omosessuale Sardo, UniCa LGBT.

Quella di stamattina è stata l'occasione per presentare la proposta di legge regionale contro l'omofobia elaborata da Farmacia politica e di cui Eugenio Lai e Roberto Deriu sono primi firmatari.

Mariella Careddu

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Anche quest’anno la Cgil Sarda e di Cagliari, insieme all’Ufficio Nuovi Diritti, sostiene e partecipa al Sardegna Pride.

Un’adesione che ogni anno si arricchisce di nuovi significati: "I diritti delle persone sono purtroppo uno dei bersagli della maggioranza al governo nazionale e delle aree culturalmente affini", ha detto il responsabile dell’Ufficio Nuovo Diritti Cgil Sandro Gallittu.

"Da più di un anno si registra infatti un attacco verso le persone Lgbt, le loro famiglie e i loro figli, e insieme a loro è la parte più fragile della nostra società ad essere costantemente sotto accusa, con il tentativo continuo di negare anche diritti già riconosciuti".

Per queste ragioni "saremo in piazza sabato a Cagliari, con un carro della Cgil, per il Sardegna Pride", aggiunge Gallittu, sottolineando che "in questa fase è quanto mai opportuno affermare la nostra presenza ferma e convinta per contrastare questa pericolosa impostazione, portare avanti la nostra battaglia per i diritti e difendere dalle parole e dalle azioni di odio quelle forme familiari che nella vita reale si stanno sommando, senza sottrarre nulla a nessuno, alle forme familiari tradizionali".

Cristina Cossu
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